Quanto ci piacciono le persone sempre disponibili, quelle che non dicono mai di no…così tanto da cercare di esserlo anche noi. D’altronde chi non amerebbe una persona così? Ed essere amati è un bisogno atavico per tutti, perché rappresenta la sicurezza. Ma accontentare tutti è un’arma a doppio taglio che, prima o poi, ti ferirà.

Il sì è la medicina che usi per te e per gli altri
Accontentare tutti coincide, spesso, con il dire sempre sì. Lo dici anche quando non ne sei davvero convinta, quando non ne hai davvero voglia; eppure sembra una risposta automatica che esce dalla bocca da sola. In effetti è proprio così: è una reazione automatica ad un allarme. So che in questo momento non credi che una semplice richiesta rappresenti un pericolo: insomma, se tua madre ti chiede per l’en esima volta un favore mica c’è un pericolo! Eppure c’è qualcosa che attiva in te la risposta automatica; ed è a livello emotivo. Anche se non lo dici apertamente, le tua mente ha fatto un viaggio veloce nelle possibili conseguenze del “no”. Alcune sono verbalizzate ad un livello superficiale: “vabbè lo faccio se no poi chi la sente, me lo rinfaccerà a vita”. Ma altre si attivano a livello emotivo, un livello ben nascosto: se dico no non sarò più quella persona così disponibile che tutti conoscono, e rischio di non essere più apprezzata. Fai caso a questo: quando dici sì è come se scaricassi tensione, quasi come una medicina che calma la tensione; la chiami rassegnazione, ma ti aiuta a non soffrire. In più vedi la persona di fronte sorridere, e ringraziarti come una dea e allora tutto torna: il tuo sì è stato la medicina per tutti.
Accontentare tutti fa negare i tuoi bisogni
Anche se la medicina funziona, gli effetti collaterali ci sono ma tu non li vedi. Dire sempre si anche quando non puoi o non vuoi, manda un segnale chiaro alla tua mente, un ricordo che diventa un punto di riferimento: qualunque sia il tuo bisogno, decade di fronte al bisogno di accontentare tutti.
Attenzione anche alla giustificazioni plausibili e consolatorie che ti dai: ma che sarà mai, in fondo hai tanto tempo, fai un’opera buona ecc ecc. Il punto non è quanto “importante” sia il tuo bisogno ma che valore gli dai tu! E, soprattutto, che è importante come quello di chiunque altro.
Ovviamente non sto parlando di casi di vera urgenza o difficoltà, sono sicura che sai valutarli benissimo. Ma delle situazioni in cui potresti sottrarti, nel rispetto di chi hai di fronte e nel rispetto di te stessa. Ma come si fa?

Riconosci i tuoi bisogni e comunicali
Il primo punto resta quello di imparare ad ascoltarti, in ogni momento e in ogni occasione. Anche di fronte ad una richiesta: come stai in quel momento? Cosa stai facendo e di cosa hai bisogno? La tua presenza è sostituibile? Già farti queste domande ti porterebbe fuori dal loop dell’accontentare tutti.
Devi però rispondere nel modo più sincero possibile; ti do un suggerimento: se fossi tua figlia cosa le consiglieresti? Ecco è così che dovresti sempre trattare, come la persona più importante della tua vita. Fatto ciò valuta il contesto e la persona di fronte; la vera capacità assertiva si esercita avendo rispetto proprio di queste variabili. Essere assertivi significa, infatti, saper comunicare cosa si prova e cosa si pensa senza paura della disapprovazione. Che è la paura nascosta di cui ti parlavo prima.
Prima di accontentare tutti valuta il contesto
La cosa più bella che puoi imparare è che esercitare il tuo diritto al no passa anche dal rispetto del tuo interlocutore. Impara a valutare il contesto in cui cadi nel vincolo del sì; magari è in famiglia, o al lavoro. Questo cambia la tua percezione e le tue possibilità: dovrai usare modi e tempi diversi. Poi considera da chi viene la richiesta, con quale motivazione e come puoi esprimere il tuo no senza cadere nell’aggressività. Ti bastano delle formule semplici che puoi usare per esercitarti.
Ad esempio, di fronte alla solita richiesta di partecipazione, o di consiglio, potresti rispondere “Ti ringrazio, ma in questo momento mi è impossibile”. E ripeterlo come un disco rotto finché l’altro rinuncia.
Oppure, se ti chiedono sempre di fare, dire, aiutare, ascoltare anche quando non è necessario prova così “Capisco, mi dispiace, ma in questo momento non posso farlo. Se la prossima volta mi avverti prima magari mi organizzo”. E ancora “Adesso non riesco, ma ci possiamo sentire domani”.

Liberati dal ricatto del sì
Alla fine accontentare tutti significa sentirti sempre sotto ricatto. Quel ricatto emotivo che subisci da chi ti chiede sempre e da te stessa; perchè se è vero che spesso hai di fronte persone che sanno benissimo di poter approfittare della tua disponibilità, è altrettanto vero che lo stesso ricatto lo fai a te stessa.
Continui a dirti che lo devi fare, che questo fa di te una persona buona e disponibile. In realtà è come se ti dicessi “Se non lo fai non avrai più amore, quindi smetti di credere che possa mettere i tuoi bisogni al primo posto. Tu non meriti così tanto, se prima non hai dato ancora di più”. Quanto tempo vuoi ancora perdere così? Hai la possibilità di diventare la donna che sta nascosta lì da troppo tempo, libera di scegliere per la sua vita, che sa quando vuole donarsi ma decide di farlo consapevolmente. Non per paura. Come diventerebbe la tua vita, se riuscissi a farlo?