Amore e odio: è difficile per l’animo umano provare dei sentimenti che siano sempre puri, assoluti, eterni.
Sono moltissimi i fattori che ci influenzano, gli stimoli che riceviamo, gli eventi di vita a cui siamo sottoposti. Tutto è mutevole, variegato, soprattutto quando pensiamo alle emozioni che viviamo e ai pensieri che affollano la nostra mente. Siamo esseri complessi e questo lo si vede anche pensando a quello che è il sentimento motore della vita, l’amore.
Quante volte vi è capitato di provare sentimenti contrastanti nei confronti del vostro partner? E chissà se parallelamente ad un amore così dirompente, vi siete sentiti pervasi da una rabbia, un dolore, un dispiacere così forte nei suoi confronti, alla prima piccola delusione? Quante volte un litigio anche di poco conto vi ha portati a mettere in discussione anche la passione più vivida?
E’ possibile odiare e amare la stessa persona?

La risposta è sì, come già ci suggeriva il sommo poeta Catullo con la sua celebre poesia “Odi et amo”, in cui egli stesso si chiede come sia possibile provare sentimenti così contrastanti nei confronti della sua amata e narra lo struggimento che questa consapevolezza suscita in lui.
Egli quindi mette in luce questo paradosso tale per cui l’odio non solo si alterna all’amore, ma ne è parte integrante e, indipendentemente dalla volontà o dalla virtù umana, i due sentimenti sono destinati ad intrecciarsi. Odio e amore sono quindi due facce della stessa medaglia, non sono opposti come si potrebbe ipotizzare, perché il contrario dell’amore lo ritroviamo nell’indifferenza. Sembra un controsenso ma infatti è proprio nelle relazioni d’amore che l’odio, la rabbia, l’aggressività trovano il terreno più fertile dove poter attecchire. E’ proprio nel litigio che, come in una rappresentazione teatrale, vediamo la passione amorosa trasformarsi in passione rabbiosa e viceversa.
Amore e odio: una perfetta sinergia se in equilibrio
Amore e odio vanno assieme poichè uno è il mezzo per crescere, l’altro è il tentativo di preservare la nostra indispensabile integrità. L’aggressività mette in guardia l’altro e gli ricorda allo stesso tempo la dualità della coppia, che per quanto si stia assieme si è anche divisi, che ci sono limiti da non superare. E’ come se al bisogno di avvicinamento alla persona amata si contrapponesse continuamente il desiderio di mantenere la propria individualità, identità, in un’ottica narcisista, ed è a questo punto che emergono atteggiamenti aggressivi.
La relazione amorosa, avvicinando molto i due partner, fluttua continuamente quindi tra questa fusionalità e il bisogno di recuperare la giusta distanza, attraverso l’espressione di sensazioni negative verso l’altro. Ricordiamoci che però se la rabbia e l’odio dovessero essere incontrollati e prendere il sopravvento su tutto, l’oggetto d’amore e la relazione stessa verrebbero distrutti. Tutto quindi sta nell’equilibrio, nel raggiungimento della stabilità e nella giusta proporzione tra le due forze.
Esempi di amore e odio: i legami fraterni
Pensiamo anche al rapporto tra fratelli, a quanto anche questa relazione sia pervasa fin da subito da emozioni contrastanti. Un legame viscerale, una complicità unica, un affetto innato che si alternano continuamente a momenti di competizione, rancore, rivalità. Una gelosia che risponde a quell’istinto di sopravvivenza tale per cui si cercano di preservare le attenzioni dei genitori su di sé e di non perdere il loro amore con il sopraggiungere del nuovo arrivato.
E l’amore che proviamo verso di noi?
Anche l’amore che proviamo nei confronti di noi stessi non è sempre stabile, spesso siamo molto autocritici! Ci sono aspetti di noi che arriviamo ad odiare, a respingere, ma che ci appartengono, sui quali nei momenti più tristi ci focalizziamo di più, mentre nei periodi più sereni tendiamo a volerci più bene e a dare più valore alle nostre risorse e agli aspetti di noi più funzionanti.
Nella relazione con l’altro e anche nei confronti di noi stessi è quindi fondamentale l’accettazione di questa coesistenza di forze così diverse che non ci deve far sentire in colpa o mettere necessariamente in discussione i nostri rapporti. E’ indispensabile quindi maturare una consapevolezza di questa variabilità, di questa complessità che ci caratterizza e che fa parte della natura umana. Allo stesso tempo, in questo dinamismo di forze, raggiungere l’equilibrio è necessario perché ci possa essere una certa stabilità e uno stato di benessere.
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