Paura di tutto, ma anche paura di poche cose che però sono estremamente limitanti: come definiresti il tuo rapporto con l’ansia e con la paura? Le consideri parenti strette, “amiche” che ti prendono per mano, o conoscenti che ogni tanto incroci per strada ma che nemmeno saluti? Si, come avrai intuito dalla domanda, oggi sono qui per parlare ad una precisa parte di te, alla tua parte ansiosa e spaventata; a quella te che spesso cerchi di dominare ma che ogni tanto ti prende per una manica trascinandoti dove tu non vorresti. Nella quotidianità tutti sperimentiamo l’ansia e la paura, ma spesso le confondiamo e commettiamo degli errori nel nominarle e riconoscerle.
Che ne dici se ti aiuto a guardarle da vicino e a comprenderle meglio?
Sappi che ansia e paura sono parenti, come due cugine insomma, ma sono anche ben distinguibili l’una dall’altra. Ora ti spiego perchè.
Scopri le differenze tra ansia e paura
La prima differenza tra paura e ansia riguarda il luogo della minaccia: se nella nella paura il pericolo è fuori, nell’ansia quel pericolo è dentro di te. La paura è l’emozione collegata alla percezione – anche inconscia- di un pericolo, e presenta un’attivazione involontaria del corpo. Tu sperimenti la paura quando vivi una minaccia reale, oggettiva e riconoscibile che mette a repentaglio la tua incolumità o quella di qualcuno che ami. Grazie alla paura il tuo corpo si attiva e si protegge mettendo in atto una serie di strategie che garantiscano la tua sopravvivenza (l’attacco, la fuga o l’immobilità).
L’ansia invece è uno stato più soggettivo: sperimenti l’ansia quando vivi qualcosa dentro di te che appare minaccioso. Grazie all’allarme dell’ansia sei in grado di proteggerti psicologicamente da ciò che provi o potresti provare ma, allo stesso tempo, ti allontani sempre più dal tuo sentire. Le emozioni e i sentimenti che provi o hai provato in un determinato momento della tua vita, sono il nucleo della tua ansia.
Si, hai capito bene! Il problema non è il contesto o la situazione, questi sono solo degli stimoli.
Quanto nutri la tua ansia? Quanto ti fai vincere dalla tua paura?

Immagina la tua ansia come un mostriciattolo che nutri ogni giorno. Sei consapevole di come alcune situazioni lo tengano in vita e lo facciano crescere, e questo ti porta ad evitarle, ma prova a chiederti da cosa quel mostro sia nato.
Quando hai davvero iniziato a conviverci?
Sostenere un esame, prendere un aereo, guidare in autostrada, entrare in intimità con qualcuno, non sono di per sé situazioni così pericolose da innescare automaticamente ansia e panico. Sicuramente rappresentano degli attivatori di preoccupazione e agitazione, ma la differenza la fa il grado di intensità di ciò che proviamo. Se ogni volta che devi sostenere un esame o giudare in autostrada vivi un disagio tale da compromettere la riuscita e il superamento di quella situazione, significa che il tuo corpo sta cercando di comunicarti qualcosa, vuole farti sapere che c’è “un malfunzionamento” e che devi intervenire.
Ma il problema non è il tuo livello di preparazione o la tua capacità di guida! Sicuramente ciò che ti manda in crisi è nascosto da un’altra parte. Devi solo capire in che direzione volgere il tuo sguardo, dove e cosa guardare. Quando provi paura le persone intorno ti comprendono e sostengono in modo empatico e non giudicante.
Ti senti libera di aprirti e sfogarti perchè sai di trovare conforto e aiuto. Con l’ansia le cose vanno diversamente.
Come risponde il contesto familiare e sociale
Spesso chi soffre di ansia sperimenta solitudine, giudizio e incomprensione.
La famiglia, gli amici e i colleghi non comprendono quel tipo di disagio e quando capita che lo facciano, non sanno come aiutare chi ne soffre, generando così una contorta spirale di isolamento ed esclusione. Ti è mai capitato di nascondere le tue ansie a chi vive intorno a te? Di provare vergogna e di sentirti giudicata per ciò che provavi? Posso immaginare di si. Dell’ansia ci si vergogna; è uno stigma che chi porta cerca di nascondere in ogni modo.
Oggi sono moltissime le persone che soffrono di disturbi d’ansia e spesso le richieste di aiuto arrivano proprio quando il senso di solitudine e incomprensione hanno raggiunto livelli di sopportazione non più sostenibili. La persona si sente intrappolata in un pozzo nero dal quale non riesce più ad uscire e con la sensazione di scendere sempre più nelle profondità. Ma se l’ansia e la paura hanno una funzione protettiva e ci aiutano a sopravvivere, allora perché spesso diventano un problema, al punto da essere diagnosticate come “disturbi”?
Ansia e paura: la risposta è nella memoria del nostro sistema emotivo
Proprio così, questo sistema creato per la vita nella giungla lavora ancora oggi nelle relazioni umane. Se l’animale primitivo per sopravvivere doveva fuggire dal predatore, oggi l’uomo moderno fugge dalla perdita della relazione. Qualsiasi situazione o sentimento che possa mettere a repentaglio la primaria relazione diventa una minaccia per la sopravvivenza, e quindi genera ansia. Forse stai leggendo questo articolo perchè vivi una fase della tua vita in cui l’ansia e la paura sono fuori controllo.
Può essere che qualcosa stia accadendo ora, in questo momento, o può essere che ti sia capitato qualcosa in passato che pur avendoti profondamente segnata, è stato rimosso e “archiviato”. Di cosa si tratta? Riusciresti a descriverlo in poche parole? Spesso l’ansia è una “preoccupazione aperta”, cioè riguarda un contesto, una situazione specifica, ma è difficile comprenderne il funzionamento dettagliato.
Tieni traccia della tua ansia per capirne le motivazioni

Ecco dunque ciò che puoi fare:
Metti a fuoco: porta sempre con te un piccolo quaderno sul quale prendere appunti ogni volta che vivi una situazione di ansia e di panico. Cosa ti attiva in quel modo? Qual’è il minimo comune denominatore di ogni situazione? Questo primo step ti darà modo di iniziare a fare un po’ di pulizie nel caos di ciò che senti e ti permetterà
di iniziare a tracciare una strada.
Smettila di evitare: la strategia più comune quando si soffre di ansia e di attacchi di panico è quella dell’evitamento. In realtà più eviti più ti sentirai incapace di affrontare quella situazione.
Cerca piuttosto di procedere “per piccole dosi” e di arrivare il più possibile preparata a quella situazione, chiedendo anche il supporto di chi consideri affidabile e in grado di tranquillizzarti.
Focus: Preparati alla situazione che sai ti genererà ansia e panico. Cerca di visualizzare in anticipo ciò che succederà, i possibili imprevisti e il tuo comportamento, così da sentirti più “preparata” e pronta a ciò che succederà. Usa la strategia della respirazione consapevole e concentrati sul tuo corpo e sulla capacità
di controllo delle tue sensazioni.
Non minimizzare: Prendi a cuore il tuo benessere. Se provi un disagio e vivi un malessere, non rimandare la cura per paura di affrontare la situazione. Procrastinare non ti aiuterà a risolvere il problema e allungherà i tempi per superarlo.
Se senti di avere bisogno di un aiuto chiedilo e ascolta ciò che il tuo corpo ha da dirti.
Io sono qui per aiutarti nel tuo “faccia a faccia” con l’ansia e la paura. Puoi richiedere una consulenza direttamente con me per capire qual’è la tua strada e percorrerla insieme.
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