Benvenuta!
Quello che leggerai oggi è il penultimo articolo che scriverò prima della maternità e dello stop dalle consulenze. Come accade per ogni pausa che si rispetti, mi sono ritagliata un tempo in cui fare i primi bilanci e riflettere sugli incontri che ho svolto insieme a voi in questi mesi. Devo dire che abbiamo seminato e raccolto moltissimo insieme!
Se c’è una cosa che ho capito incontrandovi, è che siete in moltissime ad avere il desiderio di lavorare sulla vostra assertività. Spesso è proprio questa esigenza, e gli ostacoli nel metterla in pratica, che vi spingono a richiedere una consulenza personalizzata. E allora, eccoti servita! Quale modo migliore di iniziare Settembre se non lavorando su te stessa?
Questo articolo sarà diviso in due parti: la prima, quella di oggi, in cui esploreremo insieme il mondo dell’assertività, ponendoci alcune domande fondamentali; la seconda, che uscirà il 20 Settembre, in cui ci concentreremo sui contesti dell’assertività e sulle possibili tecniche per rafforzarla e riscoprirla. Iniziamo dalle basi…
Che cos’è l’assertività
Nel 1949 Andrew Salter delineò per primo le caratteristiche di una persona assertiva e dieci anni dopo, Joseph Wolpe, psichiatra sudafricano, coniò il termine “ASSERTIVENESS”.
Con questo termine egli aiutò il mondo ad aprire gli occhi su quanto fosse importante nella vita far valere i propri punti di vista, i propri sentimenti ed esigenze, senza però calpestare i diritti e i bisogni altrui ma rispettandoli a pieno. Essere assertivi è il centro di un continuum i cui poli sono: l’aggressività da una parte e la passività dall’altra. Quando ti esprimi usando un tono aggressivo o quando non ti esprimi affatto, cadendo nella passiva accettazione, strutturi una modalità comunicativa che genera relazioni frustranti e insoddisfacenti.
Alla base di entrambi questi atteggiamenti troviamo:
- la paura del giudizio
- il timore che il proprio bisogno o pensiero non venga accolto e compreso
- il timore che la propria persona non venga accettata e valorizzata
Quante volte ti è capitato di pensare qualcosa e di comunicarla in modo aggressivo? E quanto spesso invece ti è successo di avere qualcosa sulla punta della lingua ma, per una serie di motivi, di non riuscire a dirla pur desiderandolo molto? Asserire ciò che pensi, senti e vuoi senza ledere l’altro è il punto di massimo equilibrio relazionale: “Non rinuncio a condividere con te i miei pensieri ma lo faccio senza ferirti o calpestarti“.
Assertività è sinonimo di un atteggiamento propositivo e attivo. Essere assertivi è una capacità comunicativa fondamentale per stare bene con sè stessi e con gli altri ma troppo spesso fatichiamo a metterla in pratica. Questa competenza è presente in ciascuno di noi ma non è innata e immodificabile. Infatti l’assertività può essere allenata, potenziata e migliorata ma anche indebolita e limitata a seconda dei contesti in cui siamo cresciuti, di ciò che abbiamo respirato e del modo in cui viviamo. Tutto è interconnesso, sai?
Cosa non è l’assertività

Essere assertivi non significa manipolare gli altri, prevaricare o imporre le proprie idee e bisogni in modo aggressivo. Chi confonde questa competenza con la manipolazione non ha capito nulla dell’assertività!
C’è una bella differenza tra l’auto-affermazione e la manipolazione, tra la libera e rispettosa espressione di sè e l’imposizione o l’attacco dell’altro. Queste diversità le conosciamo bene ma allora perchè tendiamo a confonderci? Forse perchè è più comodo così. E’ come se andassimo alla ricerca di una giustificazione per la nostra difficoltà ad essere assertivi; ci raccontiamo la favola della “persona accondiscendente” che non vuole fomentare scontri o innescare dissidie ma in realtà questa tendenza ad assecondare è un peso, un macigno che schiaccia e rimpicciolisce la nostra individualità.
Pensa a come ti senti quando riesci a dire la tua in modo assertivo: Non sei più leggera e felice? Non sperimenti maggiore soddisfazione rispetto a chi sei, a ciò che pensi e a cosa fai?
I benefici e ciò che li blocca
Se vivi un momento della vita in cui senti il bisogno di lavorare sulla tua assertività e di comprendere le radici della sua inibizione, ciò che leggerai qui sotto potrà essere un’ulteriore spinta verso una tua positiva presa di posizione. L’assertività infatti:
- Migliora la tua condizione esistenziale e la qualità di vita,
- aumenta e rafforza l’ autostima,
- facilita la gestione dello stress,
- migliora la qualità delle interazioni sociali,
- impatta positivamente sulle relazioni famigliari e lavorative.

Se ti senti bloccata, questo è il momento per aprire la porta del cambiamento. Concentrati sui possibili motivi che non ti permettono di auto-affermarti e di essere te stessa al 100%.
-> Qui puoi curiosare nella mia pagina professionale e scoprire chi sono e cosa ho pensato per te! Ti ricordo che le prenotazioni per le consulenze chiuderanno a breve ma puoi approfittare di questa mia pausa per riflettere su ciò che vuoi e per scoprire meglio i miei percorsi. Intanto potrai sempre contattarmi via mail per un dubbio o una richiesta dettagliata di informazioni e seguirmi su Instagram per rimanere sempre aggiornata e leggere le recensioni di chi ha già intrapreso una parte di viaggio con me…
Che cosa ti blocca?
Può darsi che tu abbia paura perchè non sei mai stata abituata a dire la tua e a credere che fosse importante; Oppure può essere che tu tema il giudizio di qualcuno a te vicino. Sicuramente un’autostima traballante e una scarsa fiducia in sè stessi e nella propria persona sono ostacoli enormi al consolidarsi dell’assertività. Come puoi dire la tua se pensi di non avere valore? Anche il senso di colpa può avere un ruolo nella tua scarsa assertività. Magari sei convinta che “dire la tua” possa ferire o fare male a qualcuno a te vicino; per questo ti sacrifichi e censuri. Le ipotesi su ciò che blocca la tua assertività sono varie e queste che ho citato sono solo alcune di quelle che ho riconosciuto nelle vostre storie. Ti invito a pensare a quale potrebbe essere la più vicina a te, la più vera per te.
Parti da ciò che ti limita, sforzati di comprenderlo e continua su questa strada, senza paura e con coraggio.
Il cammino verso l’assertività potrà sembrarti una montagna difficile da scalare ma, anche se non te ne rendi ancora pienamente conto, stai già salendo verso la cima. Io ti accompagnerò in questa salita, così ripida ma così panoramica. Pronta? Partiamo!