Nella narrazione quotidiana della nutrizione, quella che leggi su social o giornali, quella che parla dentro di te quando stai per mangiare, c’è un rapporto strettissimo tra cibo e convinzioni. Non è solo il valore nutrizionale ad interessarti ma, soprattutto, il valore morale.

Il rapporto emozionale con il cibo
Dire “cibo” fa arrivare alla mente uno stimolo emotivo molto chiaro e importante tanto quanto quello fisico. Se da un lato lo associ alla fame, alla stanchezza, al sapore, dall’atro lo accosti alla dieta, al senso di colpa, allo sgarro. Tutte emozioni. È vero che l’alimentazione è sede di ricordi e sensazioni, e questo è bellissimo; gli ultimi decenni, però, hanno portato con sé anche un aspetto morale ed etico.
Mi spiego meglio: se guardi un barattolo di Nutella, anche se non vuoi, penserai a quanto può fare ingrassare. Ricorderai la famosa pubblicità del cioccolato che recitava “mi vuoi tutta ciccia e brufoli?”. Quella narrazione ha creato nel tempo una versione distorta del rapporto con il cibo, specie quello più goloso, che lo associa alla colpa e al rifiuto sociale. “Ciccia e brufoli” nella tua mente equivale a dire brutta, poco desiderabile. Ecco che il rapporto tra cibo e convinzioni è diventato un rapporto emotivo e sociale.
Cibo e convinzioni limitanti: la diet culture
La cultura della dieta, diet culture, è un fenomeno che ci riguarda tutte anche se non consapevolmente. Rappresenta un insieme di ideologie, di convinzioni limitanti, che sono riuscite ad instaurarsi profondamente nelle nostre menti e ad influenzare la nostra vita quotidiana. Associa l’ideale di magrezza come unico socialmente desiderabile e, inesorabilmente, alle scelte alimentari. La credenza morale diventa: se scegli certi cibi sei una persona migliore.
In questo modo cibo e convinzioni diventano un tutt’uno e tu non sai più decidere a cosa credere. Vero?

A cosa pensi mentre mangi?
Sembra una domanda strana, vero? Eppure è fondamentale. Ora ti spiego perchè. Siamo abituate a fare tutto in modo automatico; la maggior parte delle azioni quotidiane avvengono senza pensiero. E questo succede anche mentre mangiamo. Così ci ritroviamo a fine pasto a chiederci magari “perchè ho mangiato così tanto? E perchè propri questo che sapevo mi avrebbe fatto male?”. O peggio a sentire solo alla fine un inutile senso di colpa perchè abbiamo scelto il cibo “proibito”.
Prova a fare questo semplice esercizio: tutte le volte che stai per mangiare qualcosa chiediti prima perchè e cerca di andare più a fondo possibile. Perchè ho fame, perchè mi sento debole, perchè ho voglia di qualcosa di dolce, perchè sono arrabbiata…la gamma delle risposte è ampissima ma ti permetterà di non arrivare a fine pasto come se avesse mangiato qualcun’altro.
La mindfulness eating e l’approccio consapevole al cibo
Questo modo di guardare al cibo e al rapporto con il cibo è uno dei capisaldi della Mindfulness eating. Come Mindfulness Educator ho sperimentato io per prima l’efficacia rivoluzionaria di questo approccio e amo utilizzarla con i miei clienti. Il suo scopo è renderti consapevole e presente quando prepari, scegli o mangi qualsiasi alimento con un’attenzione particolare a come ti senti. In questo modo non ti senti più vittima di qualcosa di astratto ma riprendi il controllo, il potere di scelta. e, soprattutto, spezzi quel vincolo tra cibo e convinzioni limitanti che ti hanno insegnato.
L’aspetto che amo di più è la possibilità di essere un’osservatore non giudicante; il punto non è che tu stia facendo bene o male, che sia brava o meno, magra o grassa. Il punto è ristabilire una connessione con le emozioni e con il presente. Molto spesso, attraverso le scelte alimentari, veicoliamo emozioni che gestiamo a fatica: magiare per nervosismo, per noia, per piacere nascondono sensazioni importanti. Finchè non le riconoscerai a fondo, finirai per scaricarle sul cibo sentendoti in colpa.
Puoi trasformare il rapporto cibo e convinzioni da vincolo a possibilità
Nel momento in cui ti rendi conto che hai la possibilità di riprendere il controllo sulle scelte alimentari tutti può cambiare. E non solo nel rapporto con il cibo. Perchè indagherai prima di tutto il rapporto con te stessa e, solo a quel punto, quello con il cibo sarà uno strumento e non un vincolo. Per questo motivo iniziare a chiederti “perchè” prima di mangiare ti lascerà stupita: ti renderai conto da subito che cibo e convinzioni sociali-morali-familiari sono legatissimi. Ma ricordati sempre che hai la responsabilità di invertire quello che nella tua vita non ti fa felice. Hai questo potere, lo devi solo esercitare.
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