Arrabbiata

COME LIBERARSI DAL RANCORE: 3 STRATEGIE DA METTERE IN ATTO

Autrice: Claudia Sara
Articolo

Luglio 11, 2022

 

Liberarsi dal rancore ti sembra impossibile? Devi solo riconoscere ciò che provi e seguirmi passo passo! Rancorose, a rapporto!

Continuiamo il nostro viaggio nelle profondità del rancore, un sentimento così invisibile ma così distruttivo da bloccare nel buio del passato, senza futuro e senza prospettive. Se ti sei persa dei pezzi, qui puoi recuperare ciò che ho scritto nel precedente articolo.

Il rancore è molto diffuso e nasce per i motivi più disparati: per un tradimento, con la solitudine che ne deriva, per le cattiverie subite, per il non essere riconosciute e apprezzate, per l’egocentrismo dannoso di qualcuno della famiglia, per il mancato sostegno da parte di chi amiamo o ancora, per il male fatto da altri ad una persona cara. In alcuni casi è addirittura possibile provare rancore verso sé stessi, per qualcosa che abbiamo detto/non detto, fatto/non fatto e rispetto alla quale continuiamo a giudicarci negativamente.

liberarsi dal rancore

Conosci il tuo rancore: da dove proviene?

Non hai mai riflettuto sul tuo rancore? Bene, hai l’occasione di farlo ora. Può essere che leggendo gli esempi citati sopra, tu ti riveda in più di uno, così come in nessuno. Ogni storia è diversa, lo sai, e in queste righe mi è impossibile riferirle tutte. Per questo sono nati i miei percorsi di wellness mentoring. Quindi, se stai vivendo una situazione particolare e senti il bisogno di condividerla, ti invito a contattarmi così da riflettere insieme su di te, in modo esclusivo e personalizzato. Intanto non preoccuparti: ogni persona che prova rancore vive la solitudine di questo sentimento, sperimenta la difficoltà di superarlo e sente bisogno di trovare una via che ne permetta l’elaborazione e impedisca che si cronicizzi.

In questo spazio non ti sentirai mai sola, questo è l’obiettivo con cui è nato “Oggi mi sento”.

Tre strategie per liberarsi dal rancore

Ma veniamo alle strategie…

Ho pensato a questo articolo come ad una mini guida da sfogliare all’occorrenza per liberarsi dal rancore, come se fosse un kit da utilizzare durante le emergenze, e che ti permetterà di guardare al rancore da una nuova prospettiva, a non giudicarti quando lo provi e a superarne l’immobilità.

1. Normalizza ed esprimi ciò che provi, normalizza il tuo sentire

Potrà sembrarti banale ma non lo è: spesso quando proviamo un sentimento negativo e potenzialmente pericoloso tendiamo a nasconderci, chiudendoci in una solitudine di rimuginii, rimorsi e dubbi. Questo accade anche con il rancore ma sappi che non c’è motivo per farlo. Basta leggere una ricerca condotta presso la York University (Regno Unito) per averne conferma: il rancore e il desiderio di vendetta (o i successivi tentativi di perdono) sono le prime più diffuse reazioni dopo un torto subìto.

Perchè allora ti senti così in difetto? Cosa ti impedisce di condividere il tuo stato emotivo con chi hai intorno?

Se provi rancore non significa che tu sia sbagliata o una brutta persona! Il rancore è un meccanismo di difesa che entra in gioco per proteggerti dallo stare ancora più male dopo ciò che è accaduto e mentre cerchi una soluzione a quel danno. Questa emozione è assolutamente normale. Certo, deve essere transitoria e non sopraffarti, ma è importante che ti sforzi di normalizzarla e di condividerla anziché reprimerla. Liberarsi dal rancore, come da qualsiasi emozioni che ci opprime, implica l’esatto contrario di reprimere, e quindi … riconosciamo e liberiamo con coscienza il nostro sentire!

Prova a non curarti del possibile giudizio altrui. Ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarti ma questo non significa che tu sia in difetto e che ti debba nascondere. Al massimo significa che quella persona non ti conosce e non è interessata a farlo davvero.

2. Sei proprio certa di essere vittima? Liberarsi dal rancore attraverso la presa di coscienza

Di solito mentre provi rancore ti senti in una posizione subordinata rispetto a chi ti ha fatto un torto: Tu sei la vittima e non hai nessuna responsabilità per ciò che è successo, giusto?  Non voglio distruggere ciò che pensi o destabilizzarti, ma cosa succederebbe se provassi ad abbandonare la dicotomia vittima-carnefice e a guardare i fatti da una diversa angolazione? Ovvio, questo non è sempre valido. Ci sono dei casi in cui si è vittime, punto, senza se e senza ma. Oggi però io mi riferisco ai rancori che nascono nelle relazioni (di lavoro, famigliari o sentimentali).

Sei stata tradita e abbandonata senza spiegazioni: te la prendi con il traditore, ti senti una vittima innocente della sua egoistica infedeltà e tutti ti danno ragione. Se invece usassi ciò che è accaduto per pensare a cosa ci hai messo tu in quella relazione che ha portato a farla naufragare così? Qual è stato “il tuo pezzettino” di responsabilità? Non si tratta di avere delle colpe, assolutamente no, ma di cogliere anche questa come una nuova possibilità per interrogarsi, migliorarsi e capirsi più a fondo. Tra l’altro, vivere da vittima ed essere sempre e solo compatita, non ti aiuterà in nessun modo a superare davvero quello che è successo. Alla lunga questo vestito ti starà stretto.

Dopo il rancore e la voglia di fargliela pagare, dedicati a te stessa e analizza come sono andate le cose.

Chiediti cosa avresti potuto fare di diverso e cosa avresti potuto evitare. Interrogati su ciò che davi in quel rapporto e su come comunicavi i tuoi bisogni. Se non ci riesci da sola, affidati ad una professionista ma fallo prima di iniziare un nuovo capitolo della tua vita. Non lasciare che il rancore rada al suolo ogni cosa, che ti svuoti, trasformalo in ciò da cui è possibile ricostruire.

3. Prendi tempo, ma non troppo!

Si dice: “Il tempo cura ogni ferita…” ed è vero, ma di quanto tempo stiamo parlando? Non c’è una legge universale, l’abbiamo capito ormai, ma sicuramente è bene:

> Prendersi qualche settimana per lasciare spazio all’elaborazione e far sì che tutti i sentimenti si esprimano e canalizzino. La tua bussola si è rotta e adesso devi rimettere insieme i pezzi e trovare una nuova direzione; non avere fretta!

> Non lasciar passare mesi in cui ti disperi, deprimi e butti giù. Agisci, aiutati e chiedi aiuto. Abbi cura di te e cambia se senti di non farlo nel modo giusto. Più tempo passerà, più il ricordo di ciò che è accaduto si ingigantirà e diventerà forte. Agire per tempo ti aiuterà a dare la giusta importanza ai fatti, a ridimensionare se necessario, a trovare possibili risoluzioni e ad essere più lucida nell’analizzare il tutto.

Queste sono solo alcune strategie possibili. Provale, vedi se ti ci ritrovi o creane di nuove che vadano bene per te. Le mie sono degli spunti che spero possano aiutarti ad iniziare. I Passi più importanti spettano a te!

Se desideri una professionista che ti affianchi in questo viaggio io ci sono! Qui sotto puoi:

-> Insieme avremo modo di cucire un percorso di wellness mentoring esclusivo e su misura per te!

 

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