Dimmi come vedi il tuo corpo e ti dirò come ti senti! Quanto la percezione della vostra parte esterna influenza ciò che sentite dentro? Nella vita, ciò che i nostri occhi vedono, determina ciò che la nostra pancia – nel senso “viscerale” del termine -, e il nostro cuore, sentono:
“Mi vedo = Mi sento”
“Mi vedo brutta = Mi sento triste, arrabbiata, impotente; brutta dentro, insomma!
Quando l’incontro con lo specchio diventa scontro

Per molte donne, l’incontro-confronto con lo specchio è un momento davvero difficile, soprattutto in alcune fasi di transizione della propria vita, che portano con sé significativi cambiamenti esteriori ed interiori nel proprio corpo. Pensiamo a quanto il corpo di ciascuna di noi cambi dalla pre-adolescenza all’età adulta, a quanti stravolgimenti e momenti di non-accettazione abbiamo attraversato, spesso in solitudine, e a quanti dovremo ancora affrontarne.
La colonna sonora di questi momenti è:
“Sono troppo grassa, sono troppo magra”
“Non mi piaccio, non mi accetto”
Le note emotive che compongono questa melodia sono: tristezza, delusione, rabbia e impotenza.
Non mi accetto e soffro: l’esasperante ricerca del cambiamento del nostro corpo
Non accettiamo il corpo riflesso allo specchio e cerchiamo in ogni modo di cambiarlo per sentirci meglio. Ci focalizziamo su quello che i nostri occhi vedono e in ciò identifichiamo il problema e, contemporaneamente, la soluzione. In realtà “oltre al corpo c’è di più” e forse dovremmo, anche se ciò comporta fatica, spostare il nostro sguardo altrove per capire cosa ci faccia davvero sentire emotivamente “a terra”. Vogliamo a tutti i costi agire un cambiamento, ma spesso questa pretesa trascende il periodo, le difficoltà e le emozioni che stiamo vivendo, dalle quali ci allontaniamo sempre di più.
Prendersi cura del corpo: non esiste solo l’aspetto esteriore!
Noi donne sappiamo benissimo cosa fare per prenderci cura del nostro aspetto esteriore: la dieta per dimagrire, l’attività fisica per tonificare, i massaggi e le creme per attenuare le rughe. Quanto sappiamo invece prenderci cura del nostro mondo interiore? Quanto ci dedichiamo alla cura della nostra emotività e all’allenamento della consapevolezza emotiva, soprattutto nei periodi di transizione?
Il nostro è un mondo frenetico: viviamo scaraventate su una macchina che viaggia a 100km/h senza, o con pochissime, occasioni per rallentare: siamo iper-responsabili, iper-connesse, e spesso il nostro mondo emotivo ci appare come un paesaggio che si sussegue dal finestrino: ciò che sentiamo passa veloce senza che si abbia il tempo di tirare il freno, abbassare il finestrino, fare un respiro e ASCOLTARCI.
In questo viaggio Il nostro corpo è sempre lì, a ricordarci quello che “non va bene” e noi fatichiamo ad ignorarlo. Le emozioni invece, sembrano più facili da scansare e rimandare.
Ma cosa accadrebbe se mettessimo la nostra capacità di osservazione e il nostro sguardo al servizio delle emozioni? Se ci allenassimo nel dare importanza non solo al corpo così com’é, ma al corpo come ad una mappa che mostra le tracce della nostra interiorità, di come ci sentiamo “dentro” e di quello che sentiamo. Lo specchio potrebbe diventare un momento da dedicare ad una maggiore comprensione di sé, purché non sia l’unico: “perché la ruga, la cellulite, la pancia, hanno il potere di rendermi infelice, di farmi sentire insoddisfatta e inadeguata?”, “Perchè vivo queste emozioni?”.
Sicuramente, scavando dentro voi stesse, troverete delle motivazioni che trascendono l’aspetto fisico e l’importanza di adeguarsi a degli standard fisici pre-confezionati. Dietro la vostra insoddisfazione si celerà, nella maggior parte dei casi, qualcosa di più profondo. Le difficoltà emotive degli ultimi anni ci hanno insegnato che prendersi cura del corpo non basta, e che curare il “fuori” non è sufficiente per sistemare quello che sentiamo “dentro”.
Rompi gli schemi: è ora d’investire sulle emozioni

Come fare per disinnescare un meccanismo che ormai avviene in automatico nella nostra vita, e che ci porta ad iper-investire sul corpo a scapito dell’interiorità? Per prima cosa rallenta e ferma la macchina! Hai bisogno di concederti del tempo da dedicare a te stessa. Accadrà proprio come per un allenamento fisico: i risultati arriveranno piano piano, con pazienza e costanza:
CREDICI E VAI AVANTI!
In questo tempo dedicati alla ricerca della consapevolezza, all’attivazione di un pensiero critico e cosciente rispetto a ciò che pensi e fai. Hai letto il mio articolo sulla consapevolezza emotiva? Puoi rimediare cliccando qui.
Impara a conoscerti: quante cose non sai di te?
Osservati, poniti domande, dubita e ri-osservati. La motivazione e il desiderio di conoscerti saranno la spinta verso il più profondo dei cambiamenti.
Inizia dalle piccole cose e guarda cosa succede dopo: quando sei davanti allo specchio, cerca di guardare e sentire davvero il tuo corpo!
Cosa si nasconde dietro a ciò che vedi?
Quali emozioni e perchè?
Cosa puoi fare per sentirti meglio?
Impara a guardare il tuo corpo e a seguirne gli indizi come se osservassi una mappa: tutto racconta di te, di come e cosa vivi. Il tuo corpo non è fatto di rughe, pancia e smagliature, ma è un insieme di “tracce emotive”, di segni che
descrivono una storia e che meritano di essere accolti piuttosto che banalizzati. Impara a parlarti e a parlare al tuo corpo; sii accogliente e comprensiva con te stessa e, quando ne senti il bisogno, confrontati e confidati con le persone a te vicine. Fino a ieri guardavi il tuo mondo dal finestrino andando a 100km/h, ma da oggi potrai VEDERLO con più attenzione e dedizione. All’inizio sarà faticoso, ti sembrerà di perdere tempo e di non essere produttiva, ma piano piano ti abituerai a questa nuova velocità.
Dopo la salita arriverai a vedere il panorama e la strada che ti manca da percorrere, e a quel punto la parte difficile del percorso sarà già alle tue spalle e potrai godere a pieno della vista ed ascoltare ciò che senti!