Strega

IL CULTO DEGLI ANTENATI

Autrice: Ilaria Maisie Dee
Articolo

Marzo 3, 2022

Il culto degli antenati è legato alla cosmologia ed è fondato sull’eredità e sulla successione.
Esso è ritenuto oggi una delle prime forme elementari della religione, ma non religione autonoma: tale culto indica i riti e le credenze relative al proprio retaggio genetico.

« Nero è il colore del ventre e del sepolcro.
Bianco è il colore dell’osso e della cenere, 
Rosso è il colore di sangue e morte,
Strofiniamo le ossa e diamo loro respiro. »
“The Necromancer’s Chant” Di Sarah Anne Lawless

La sua dimensione etica rinvia fondamentalmente alla corretta gestione delle relazioni familiari e parentali. I riti caratteristici legati a questo culto comprendono le devozioni personali, i riti domestici e le offerte. Anche i riti periodici nell’anniversario della morte e i riti annuali rivolti alla collettività degli antenati fanno parte di questo culto.

Il culto degli antenati nelle varie culture

 

 

Assumendo forme diverse nelle varie aree culturali, le caratteristiche fondamentali del culto degli antenati risultano fortemente oscillanti; in alcuni casi gli antenati sono considerati i detentori di un potere equivalente a quello delle divinità. Agli antenati viene quindi concesso un culto, e sono ritenuti capaci di influire sulla comunità. In altri casi, invece, gli antenati sono invocati in quanto hanno il potere di proteggere e di allontanare le disgrazie dalla famiglia, quindi di guidarla. In questo caso specifico la loro efficacia rimane limitata all’ambito dei legami di parentela.

Perciò, chi appartiene a una determinata linea parentale, concezione tipica delle religioni che seguono una linea in cui il retaggio viene tramandato, invoca soltanto gli antenati di quella particolare linea; sarebbe giudicato un atto privo di senso invocare gli antenati di una linea parentale differente. Quando questi riti comprendono i riti funerari e quelli mortuari, non vengono considerati “culto degli antenati” ma soltanto quando i riti commemorativi. Quando invece i discendenti, in qualità di membri di un gruppo parentale, attribuiscono collettivamente un culto ai loro antenati, in questo caso tali pratiche vanno considerate forme autentiche di culto degli antenati.

Numerosi interrogativi sul culto degli antenati

In occidente l’analisi del culto degli antenati, oggi, propone numerosi interrogativi:

Come vengono concepite le relazioni tra gli antenati e i loro discendenti?
Il culto degli antenati è in qualche modo il riflesso delle effettive relazioni che intercorrono tra padri e figli?
In quali circostanze gli antenati sono considerati capaci di arrecar danno ai loro discendenti e in quale misura la loro benevolenza o malevolenza è connessa al senso di colpa dei discendenti nei loro confronti?
Quali sono le caratteristiche dei riti domestici?

Alcune culture hanno la concezione nei confronti della morte, largamente diffusa, per cui i morti vadano gradatamente perdendo le loro caratteristiche individuali, per venire, infine e lentamente nel corso del tempo, assorbiti all’interno di una collettività impersonale.

Altra funzione del culto degli antenati è quella di rafforzare la generale e positiva considerazione dell’autorità degli anziani, a prescindere dalla personalità individuale di ogni singolo antenato. In altre ancora, che le credenze relative alle sventure inviate dagli antenati sono inestricabilmente legate alle regole sociali dell’eredità e della successione.

Gli antenati rappresentano forze morali positive, che possono provocare o evitare le sventure e che richiedono ai loro discendenti l’osservanza di un codice morale. Nella stregoneria tradizionale vi è la concezione per cui i Morti rimangono con noi durante l’intero corso del periodo oscuro dell’anno, ossia dall’Equinozio di Autunno fino al Solstizio di Inverno. In questo momento in cui il velo si fa più sottile, le streghe onorano il proprio retaggio lasciando l’altare dedicato fino a che il varco tra i mondi non sarà nuovamente chiuso.

L’altare come ponte

 

 

L’altare in questo caso, diviene il luogo in cui gli Antenati vengono a sapere tutto ciò che accade nella nostra vita: dalle gioie ai dolori, dalla rabbia alla gratitudine. Le offerte sono essenziali, poiché si crede che i Morti abbiano bisogno di ricevere nutrimento attraverso le nostre frequenti libagioni. In questo spazio si interrogano i nostri Avi per ottenere specifici responsi, o si chiede loro aiuto e supporto.

Ogni volta che richiamiamo gli Antenati in nostro aiuti, è doveroso produrre un offerta per contraccambiare: cibo, offerte bruciate, determinati incensi i cui fumi possano essere cibo per gli Spiriti, poiché si pensa che loro abbiamo bisogno di nutrimento dopo ogni sforzo compiuto per giungere a noi. E per rispetto.

Lavorare con il culto degli antenati: molto più di semplice devozione

Lavorare con gli Antenati non si sofferma solo ad uno scambio di devozione, ma di un progressivo lavoro su se stessi e sul proprio retaggio. Quando parlo del culto degli antenati mi riferisco anche a coloro che non abbiamo conosciuto in vita, di cui non abbiamo foto o ricordi. Parlo di coloro che anche in lontane epoche, hanno contribuito alla nostra eredità.

È importante considerare le loro storie intrecciate, le loro scelte, poiché ogni scelta, ogni bivio o casualità, ha fatto si che molte strade dopo di loro possano essere state incrociate. Che io oggi possa essere qui a scrivere queste righe, e che tu possa essere qui a leggerle. Non date mai per scontato il filo che vi lega a storie che sembrano dimenticate! Attraverso il culto dei vostri antenati, potrete trovare molte soluzioni a domande che non trovano risposta.

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