Ogni cosa esistente è costituita con parti di Acqua, Aria, Terra e Fuoco, senza dimenticare il quinto elemento ossia lo Spirito. Lo Spirito è la cosiddetta “quintaessenza”, tanto importante quanto quelle sopracitati. Ogni tradizione antica, a partire dagli esordi, ha considerato ognuno di questi elementi tanto necessari da definirli divini, da inglobarli nella vita quotidiana con totale devozione riconoscendo l’importanza che assumono per la sopravvivenza.
Basti spensare al Culto Romano Indigeno di Vesta, in cui il focolare domestico e pubblico, era considerato una Divinità principale e degna di venerazione. Esso rappresentava la vita e il calore delle certezze, il valore, il potere, il senso che si esprime quando si mantiene acceso nella propria dimora.
Il fuoco nella storia

Le Fiamme eterne venivano custodite dalle Vergini Vestali dell’antica Roma e simboleggiavano la forza del popolo, l’eternità. Questo culto alla Fiamma Sacra Eterna sopravvisse fino all’ingresso della religione monoteista, quando Teodosio I proibì qualunque culto pagano: il sacro fuoco nel tempio di Vesta venne spento. In tutto il mondo ancora oggi possiamo trovare delle fiamme eterne poste nel fulcro delle attività sociali. Chi segue il percorso della magia, fa ricorso agli elementi naturali della tradizione legata all’antica cultura delle origini, e riconosce il fuoco come Elemento del sole, della trasformazione e dell’immortalità.
Diverse religioni hanno venerato il fuoco come simbolo del Divino: il fuoco affascina, scalda, cuoce, ma è anche capace di terrorizzare nel suo aspetto di divampante e indomabile, quindi degno di venerazione e rispetto: si, rispettato, adorato, ma anche temuto per la sua devastante forza distruttrice. Un grido di battaglia, l’esternazione della forza e della tenacia.
La purificazione attraverso il fuoco
Il fuoco è un elemento purificatore che cancella e annienta. Basti pensare che nel passato gli eretici o i presunti tali, venivano condannati al rogo, poiché, attraverso le fiamme, si tentava di purificarli. Questa tragica sorte toccava anche alle persone che venivano giudicate colpevoli di stregoneria; il fuoco doveva eliminare il male che li possedeva, ma voglio concentrami sul fuoco nella sua grande dinamicità positiva, come calore
ed espansione.
Anche le emozioni celano fuoco e fiamme
Il fuoco, del resto, è espressione anche della rabbia, spesso incontrollabile, come le sue lingue o come la gelosia, che divampa nell’animo. Il suo colore è intenso, vivificante, dona l’idea dell’energia, della forza, della vitalità, quindi del successo ed anche della passione, dell’amore, delle cose forti e potenti.
Il fuoco è magia

Il fuoco in magia viene utilizzato quando si vogliono ottenere risultati immediati, quando sentiamo il bisogno di chiuderci in noi stessi. Ogni volta che sentiamo la necessità di purificare ad esempio un piccolo oggetto, ovviamente non infiammabile, possiamo ricorrere al fuoco. Si utilizza il fuoco quando si vuole entrare in uno stato di meditazione o distruzione, di abitudini che vogliamo abbandonare, o di rapporti da cui vogliamo separarci. Se ci fermiamo, seduti, in una stanza buia, ad osservare con sguardo fermo la fiamma di una candela, possiamo entrare in contatto con questo elemento. Attraverso il movimento della fiamma, possiamo accorgerci del modo in cui ci parla. Se durante questo esercizio ci poniamo domande, ci accorgeremo che la fiamma diventa improvvisamente più alta o più bassa.
Concentrandoci e allenandoci con gli elementi, possiamo arrivare a conoscere ciò che spesso ci risulta ignoto, prendendo famigliarità con il divino. Gli elementi non sono distinti e separati da noi. Sono uniti, siamo uniti! Uniti in questo grandissimo e vasto mistero che noi comunemente chiamiamo energia.