Il narcisista conosce bene le sue mosse.
“Ho scoperto che era sposato”
“Mi ha conquistata, messa su un piedistallo e poi incolpata e distrutta”
“Torna sempre, e io ci casco”
“Mi ha tradito così tante volte eppure mi convince che sono l’unica che ama”
Ti è mai capitato? Oppure è successo a qualche amica, a qualche conoscente: da qualche parte hai mai sentito queste frasi?
Molto probabilmente sei stata di fronte in prima persona, o come spettatrice, allo spettacolo del narcisista.
“Narciso, Parole di burro
(…)
Raccontami
Le storie che ami inventare, spaventami
Raccontami
Le nuove esaltanti vittorie
Conquistami, inventami
Dammi un’altra identità
Stordiscimi, disarmami e infine colpisci
Abbracciami ed ubriacami
Di ironia e sensualità
(…)”
L’aveva capita e spiegata bene Carmen Consoli la figura e il copione del Narcisista.

Il narcisista: partiamo dalle origini
L’origine etimologica della parola deriva dal greco narkào che significa stordire, con riferimento all’intensità della profumazione del fiore.
Forse conoscerai il mito greco che parla di Narciso, avrai sentito parlare di quel giovane che si innamorò follemente di sé stesso fino a morire. Su questa storia ci torneremo!
“Per il narcisista, il mondo è uno specchio” (Lasch, 1979)
L’altro è visto come uno specchio, un immagine che si fonde tra sé e sé, rimandando non i bisogni dell’altro o le emozioni e sofferenze dell’altro ma le proprie, come a dire: guardandoti ti vedo e di me mi occupo attraverso di te.
Manca la compassione, manca l’empatia e tutto ciò che assomiglia a soddisfazione dei desideri altrui (ti porto fuori a cena, ti regalo un diamante, ti porto in vacanza) non è altro che il bisogno intenso e impattante del narcisista di soddisfare se stesso.
Il narcisista ai giorni d’oggi: chi è?
È importante fare una precisazione: tutti noi abbiamo o possiamo avere dei tratti narcisistici; cosa vuol dire? Che ci muoviamo lungo un continuum che va dall’assenza di amor proprio, all’uso dell’altro per la propria affermazione. In mezzo ci sono tutti quegli aspetti che vengono definiti “il narcisismo sano e funzionale”.
Ora, tralasciando la dicotomia “sano e malato” che a ben poco ci serve se non ad esprimere un giudizio, focalizziamoci proprio sul continuum, termine sicuramente che più si addice ai nostri ragionamenti.
Facciamo finta che il nostro continuum sia una linea che parte da 0 e arriva a 10;
Al punto 0 chi troviamo?
Tutte quelle persone che si annullano per gli altri, che fanno fatica a prendersi cura di sé e che probabilmente hanno bisogno che siano gli altri a dare quel valore che non hanno ancora imparato a riporre in sè stesse.
Al punto 10 chi troviamo?
Tutte quelle persone che sono talmente piene di sé (ma a volte questa è una difesa ad una grande fragilità, vedremo questo aspetto in seguito e lo approfondiremo) da non vedere altri che sé stesse, da usare l’altro per soddisfare i propri bisogni.
Il narcisista, anzi la personalità narcisista si colloca propria all’estremo di questa linea: è una personalità caratterizzata da una incapacità di essere compassionevoli ed empatici; sembra incapace di amare e l’altro è inteso esclusivamente come oggetto necessario al soddisfacimento dei propri desideri.
La fragilità nascosta dietro a un grande ego
Il narciso ha un costante bisogno di ammirazione e cela fragilità e insicurezze dietro l’immagine di un sé grandioso.
Il narcisista non comunica, ma si esibisce in soliloqui e monologhi, riempiendo con la sua immagine lo spazio interno a sé e anche lo spazio vitale delle sue prede.
Al punto 5 chi troviamo?
Troviamo persone che sostanzialmente sanno essere compassionevoli ed empatiche e si adoperano per ascoltare e d aiutare gli altri; le stesse persone che però sanno anche mettere sempre se stessi al primo posto in modo gentile e non prevaricante. Quelle persone che sanno comunicare i propri bisogni in maniera assertiva e che definiamo essere dotate di una dose sana di narcisismo.
In una scala da 1 a 10, quanto sei narcisista?
Proprio così! sai dirmi dove ti posizioni in questo continuum?
Ti do un gioco da fare: prendi un foglio di carta e traccia una linea numerata da 0 a 10.
Chiudi gli occhi.
Immagina le tue relazioni, come ti poni tu e come si pongono gli altri con te.
Apri gli occhi e prendi la matita e disegnati su un punto di questa linea.
Un banale gioco che potrebbe svelarti lati inconsapevoli di te stessa, o accenderti lampadine su chi ti circonda!
Guarda il focus!
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