Il vuoto d’amore è un argomento che merita ampio spazio.
Dopo l’ultimo articolo dedicato al Wabi Sabi -> lo trovi qui QUANTO È WABI SABI LA TUA VITA? – Oggi mi sento (millifederica.com) oggi voltiamo completamente pagina. La scelta del’argomento arriva grazie ai vostri spunti perchè si tratta di un tema particolarmente sentito da chi segue @federicamilli sui suoi canali social e al quale per questo abbiamo deciso di dedicare alcune riflessioni.
Posso immaginare che se stai leggendo queste righe, tu sia in una fase di vita nella quale vivi la mancanza di una relazione sentimentale come un peso, una zavorra, qualcosa che ti blocca, rallenta e toglie energie. Non posso sapere chi sei, quanti anni hai e come sia la tua vita in questo momento, ma se ti senti sola e infelice, sei nel posto giusto, e io spero che queste parole possano in qualche modo esserti d’ispirazione.
Come avrai intuito dal titolo, l’articolo sarà diviso in due parti, con contenuti e spunti pratici che potrai mettere in pratica sin da subito.
Iniziamo…
Il vuoto d’amore: sentirsi in bilico
La vita è una continua ricerca di equilibrio, vero? Siamo come funamboli impegnati ogni giorno nel misurare i passi che compiamo, uno dopo l’altro, con precisione, attenzione e con la volontà e la speranza di non cadere dalle nostre funi. Ci sbilanciamo e cadiamo sia quando stiamo troppo da soli sia quando non acccettiamo di stare in compagnia solo con noi stessi.
Come tutti, anche tu ti sarai ritrovata (più volte nella vita) faccia a faccia con quella sensazione di vuoto incolmabile dovuta alla fine di una relazione, così come ti sarà capitato di sentire la necessità di un spazio vuoto tutto per te, da riempire con pensieri e riflessioni sulla tua esistenza.
In entrambi i casi la mancanza di un equilibrio e lo sbilanciamento che si creano, non sono salutari e producono effetti a lungo termine sul nostro benessere. Ci si fossilizza sulla situazione e se ne colgono solo gli aspetti negativi, senza possibilità di intravedere una via d’uscita:
“Rimarrò sola per sempre”
“Non riuscirò mai a trovare dei momenti per me”
Quando viviamo queste situazioni la consapevolezza di quello che stiamo vivendo e la lucidità mentale sono ciò che fa la differenza nel modo di affrontare la troppa solitudine o la sua assenza.
Gli Inglesi utilizzano due termini distinti per riferirsi ai diversi tipi di solitudine: “solitude” e “loneliness“.
– SOLITUDE: questo tipo di solitudine fa bene ed è un’esperienza centrale nei percorsi di wellness mentoring che propongo alle mie clienti ->Qui trovi tutti i miei servizi PRO CLAUDIA SARA – Oggi mi sento (millifederica.com)
Mai avere paura di stare soli con sé stessi!
Questo perchè la nostra individualità ci impone la ricerca di spazi in cui stare soli, anche se con tempi e modalità diverse a seconda della tappa del ciclo di vita che stiamo attraversando.
Si, sei un “animale sociale“, ma se è vero che stare con gli altri, condividere, dare e ricevere, sono aspetti fondamentali per la tua vita, è ancor più vero che non puoi pretendere di stare bene con qualcuno se prima non sai stare con te stessa e godere di questi momenti. Sei d’accordo vero? Oggi non parleremo di questo tipo di solitudine ma lo faremo prossimamente.
– LONELINESS: è un’esperienza di solitudine diversa che deriva dal contesto e dalle persone piuttosto che da un nostro bisogno. Ad un certo punto ti ritrovi sola senza averlo desiderato e anzi, avendo sogni e progetti (famiglia, figli…) ben diversi ma con l’impossibilità di realizzarli. Il vuoto d’amore, la mancanza prolungata di una relazione sentimentale genera una solitudine che può causare disturbi psicologici importanti, ansia e depressione.
Sentire il vuoto d’amore

Oggi, e nel prossimo articolo, ci concentreremo sulla solitudine che genera sofferenza perché è un tema particolarmente urgente, soprattutto dopo i bruschi cambiamenti relazionali nati come effetto collaterale della pandemia.
Siamo in molti a vivere la mancanza di un partner come fonte di disagio, sofferenza e tristezza, soprattutto se questa condizione è prolungata nel tempo. La persona sola si demoralizza, isolandosi e trovando rifugio nel proprio guscio di routine e certezze quotidiane. Succede che piano piano ci si convince di non meritare una relazione sentimentale felice, di non essere destinate ad avere una famiglia e dei figli, e ci si rassegna alla solitudine.
Questi pensieri non riguardano solo donne più grandi con relazioni chiuse e separazioni alle spalle, ma sono sempre più diffusi anche tra le giovanissime, deluse dopo una serie di relazioni fallimentari e incerte sul quando e come rimettersi in gioco, vittime sensibili di una cultura del “voglio tutto, subito e guai a non essere perfetto”.
Allena la tua consapevolezza emotiva
Tu in che fase di vita ti ritrovi?
Oggi cosa significa per te non avere una relazione e vivere da sola?
Quali pensieri, parole e immagini ti smuove la parola “solitudine” quando risuona dentro di te?
Sapresti individuare gli aspetti positivi e negativi di questa condizione?
Quale evento coincide con l’inizio del tuo vuoto? E’ qualcosa accaduto di recente o questa sensazione ti appartiene da più tempo?
Prendi un foglio e rispondi a queste domande. Fallo nel modo più istintivo possibile, senza lasciare troppo spazio ai ragionamenti. Lascia che i tuoi pensieri fluiscano liberamente…
La consapevolezza emotiva è come un muscolo e rispondendo a queste domande avrai modo di iniziare ad allenarla.
Per superare la solitudine è necessario che prima tu conosca a fondo ciò che senti, quello che innesca quei sentimenti e le sue possibili origini lontane.
Le strategie per superare il vuoto d’amore

Tu sei unica, la tua storia lo è, ma dato che (ancora) non ci conosciamo, ti svelo alcuni principi universali, sempre validi, che ti aiuteranno a gestire in modo diverso il vuoto d’amore che stai attraversando. Non è facile lo so, e certe cose bisogna viverle per sapere cosa si prova ma le storie delle persone che seguo mi hanno permesso di aprire una porta su questo mondo e di individuarne alcune costanti.
- Scava, scava e scava: Essere sola e sentirti sola sono due sensazioni diverse. C’è chi sceglie una vita da single e non si sente solo e chi ha una famiglia e dei figli ma porta dentro un profondo senso di solitudine. Tutto dipende da chi siamo, dalla nostra storia. Se in questo momento sei single e ti senti sola, infelice e insoddisfatta, inizia a scavare per capire cosa inneschi questa tua sensazione. Forse qualcosa che arriva da lontano? Perchè la solitudine ti crea così disagio?
- Abbandona i vecchi schemi: impegnati nella ricerca degli schemi comportamentali disfunzionali che metti in atto inconsapevolmente in ogni relazione. Che cosa non ha funzionato? Dove potresti migliorarti? Piuttosto che puntare il dito contro qualcuno o qualcosa concentrati su te stessa, datti il giusto valore e coglin ogni occasioni per conoscerti più a fondo.
- Non vergognarti: non serve a nulla nasconderti, far finta che vada tutto bene e che tu sia soddisfatta di come stanno andando le cose. Condividere è ciò che ci fa sentire più leggeri e che riaccende la luce. Non curarti del giudizio altrui e mostrati senza aver paura delle tue fragilità.
- Occhio a tappare i buchi: Non accontentarti di una relazione che non fa per te pur di evitare la solitudine. Diventare compiacenti con qualcuno per farsi accettare e voler bene, farsi manipolare o cambiare dall’altro, non sono la strada verso una vita sentimentale meno vuota. “Meglio sola che mal accompagnata” è un proverbio ever green, devi soli credere di meritarti il meglio, sempre.
Queste sono le prime quattro strategie che voglio condividere con te. Le prossime le troverai nell’articolo del14 Giugno.
Che te ne pare? Pensi di poterle applicare? Io direi che da qui al prossimo articolo puoi iniziare a lavorarci e vedere come va…
Intanto se desideri una professionista che ti guidi in questo cammino, puoi:
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Insieme avremo modo di scoprire il percorso più adatto a te!