Se penso alla frustrazione, subito realizzo quanto possa essere sconfortante l’incertezza.
La nebbia che ha attraversato per diverso tempo le varie fasi della mia vita ha un nome, si chiama incertezza, e volete sapere la verità? Mi ha distrutta.
Nel mio privato e nei vari contesti di lavoro, ho avvertito costantemente la sensazione di vita a tempo determinato. L’incertezza è cresciuta con me e si è creata uno spazio nella mia testa oltre che nel mio vissuto, sussurrando un martellante: “E poi?”.
Le circostanze, talvolta avverse, hanno riempito gli ‘anni buoni’ di illusioni. Non chiamiamole solo esperienze, bisogna avere il coraggio di dare alle cose il proprio nome.
Quando deludi le aspettative altrui: che frustrazione!
Per me gli anni buoni sono quelli della cosiddetta “lista della spesa”, cioè quella lista di avvenimenti che gli altri si aspettano che ognuno di noi rispetti nello stesso ordine, e guai a saltare un prodotto: laurea, lavoro stabile, mutuo, matrimonio, figlio.
Proprio in questi anni ho scalato montagne di speranza: ogni incertezza era accompagnata da una dose uguale o maggiore di aspettativa, ma non sempre dalle arrampicate si ottengono buoni risultati e a volte non si raggiunge la vetta o si cade.
Il K2 non poteva essere la mia montagna. Ho capito che stavo investendo energie nel modo sbagliato e che non è vero che non si arriva ad un risultato perché non si è dato abbastanza, così ho iniziato ad immaginare l’Everest che è anche più alto ma che potrebbe aprirmi nuovi orizzonti.
Il malcontento che apre gli occhi: cosa vuoi cambiare?
La frustrazione mi ha dato consapevolezza, permettendomi di guardare in faccia quello che volevo cambiare. Le certezze economiche, sentimentali o lavorative, possono permetterti di sentirti più salda dentro ai tuoi passi: si allinea tutto, ma è dalle incertezze, dal mettersi in discussione, dalle sabbie mobili in cui inizialmente sembrano affondare i nostri sogni ed i nostri desideri, che riemergono le versioni migliori di noi stessi.
E tu? Stai scalando la montagna giusta, ti godi il panorama o cerchi istruzioni per superare le sabbie mobili?