La solitudine per me è un paradosso: ti è mai capito, nonostante stessi vivendo un momento così bello come la maternità, di sentirti tremendamente sola? A me si. Io la chiamo “la silenziosa solitudine delle mamme”. Sei circondata da un amore immenso, hai una famiglia che ti ama, che ami e che hai desiderato profondamente, eppure .. ti senti sola, abbandonata, annullata.
La solitudine: un invisibile realtà
Quando si parla di maternità, si tende sempre a condire tutto di cuori, amore, bacini e coccole: credo sia giunto il momento di affermare che la maternità, ahimè, non è solo questo.
Posso dire con convinzione e cognizione, che se qualcuno mi avesse preparata anche a tutto il resto, mi sarei sentita meno sbagliata.
Meno in colpa.
Silenziosa.
Ho scelto questi aggettivi con cura, perché raramente – per non dire quasi mai – in questi sette anni da mamma, ho
esternato questo sentimento.
“Sembra brutto”, “È da pessime madri” mi dicevo al sol pensiero di ammettere quanto mi sentivo sola. Ancora una volta mi preoccupavo degli altri e non di me.
Com’è possibile sentirsi sola con delle bimbe tanto amorevoli, con giornate piene di risate, litigi, coccole e confusione? Con un marito che ti ama e ti rispetta ed è un ottimo padre? Vi dico io come stanno le cose: diventare madri significa stravolgere tutto: vita, corpo, mente. Significa avere qualcuno che dipende, soprattutto nei primi tempi, completamente da te, e poi prendersene cura ed educarlo, per la maggior parte della giornata, da sola. Significa riuscire a fare un discorso di senso compiuto con un adulto solo la sera, se non si crolli sulla poltrona.
La solitudine, quell’emozione che fa a pugni con quello che c’è di bello nell’essere mamma: esiste, è reale, è provata da molte, ma non se ne parla con molta facilità perché ammettere di sentirsi sole fa paura. Verbalizzare la solitudine delle madri, va contro al pensiero comune che vede nella maternità la massima realizzazione di una donna, un misto tra euforia e soddisfazione.
Concediti di sentirti sola, ritrova te stessa
Ti racconto cosa è successo a me: poco più di un anno fa, ho deciso d’intraprendere una nuova avventura lavorativa, e dopo pochi giorni scopro di essere incinta della mia terza figlia. Decido di proseguire con i miei progetti, nonostante mi richiedessero tempo per formarmi, ma le difficoltà non erano poche: le mie due figlie in D.A.D, un blog personale da tenere vivo, casa e doveri quotidiani. Era giunto il momento di lavorare su me stessa!
A distanza di tempo, e dopo aver dato alla luce la mia terza figlia, ho capito che quello che mi aveva fatto sentire dannatamente sola fino a quel momento era aver smarrito me stessa. Io, Diana, ero diventata solo mamma, moglie, figlia, e questa cosa mi aveva – con il passare del tempo – creato un buco dentro. Non è stato facile ammetterlo, è stato ancora più difficile dirlo ad alta voce, eppure ci sono riuscita, e sono rinata. Ho semplicemente ritrovato me stessa.
Perché ti ho raccontato tutto questo? Quando ho aperto il mio blog e i miei canali social, nel lontano 2016, era questo il mio sogno di condivisione: parlare della mia realtà, quella vera, nuda e cruda e mai banale. Voglio essere quell’amica che ti dice: “Ti senti sola? Ti capisco. È normale, non sentirti in colpa”. Perché voglio incoraggiarti a parlarne, ma anche a scavare dentro di te per trovare ciò che ti fa sentire così male.
Te lo meriti, credimi. Ti meriti il meglio! Non sai quanto ho desiderato qualcuno che mi dicesse tutto ciò per alleggerirmi l’anima, e se posso con questa mia esperienza aiutare anche solo una di voi, ne sarò felice. Ora fermati e ascoltati: perché ti senti sola?