Stregheria e Striaria
La stregoneria è fatta di figure femminili diverse, attrici e attori protagonisti di quella che sembra essere stata rappresentata in un unica narrativa. Le chiamano Streghe, o Stregoni, ma non hanno sempre avuto questo nome. Non sempre hanno avuto a che fare con coloro con cui li accomunano. Non sentiamo le loro voci. Le loro battute sono scritte da altri, da coloro che poi li giudicheranno, e, facendo di tutta un erba un fascio, creeranno questa vasta categoria di persone che l’unica colpa che le accomunerà sarà l’errore.
In Italia vediamo queste persone protagoniste di tante vicende in un periodo storico lungo circa seicento anni. Una fetta di storia vasta, troppo vasta per pensarla in un unica bolla.
Molti sono stati gli studiosi che si sono prodigati a ricostruire questa storia secolare, alcuni dagli esordi degli uomini, altri suddividendone la narrazione, altri aggiungendo personaggi in contesti e scenari ancora oggi sotto una lente critica.
Tra i tanti, spiccano nomi come l’antropologo Charles Godfrey Leland che, una volta giunto in Italia (stando ai testi da lui scritti) intervistò una donna. Tale donna era una di quelle chiamate “Strega”, come evidenziato nei suoi libri “Etruscan Roman Remains” e “Aradia, il Vangelo delle Streghe” scritto nel 1899. Quest’ultimo sembra essere stato più un tentativo di descrivere le credenze e i rituali di una oscura tradizione religiosa toscana legata alla Stregoneria che, afferma Leland, sembra essere sopravvissuta per secoli.
Storia della stregoneria italiana

Stando al suo racconto, in Italia è esistita quella che consideriamo la “Vecchia Religione” che oggi fa parte della cosiddetta “Stregoneria Tradizionale” e che, a differenza di quanto si crede, seppur le ricerche siano “recenti”, non è una tradizione della Stregoneria Moderna. Resto sempre sul vago perché da una parte sembra esserci una reale correlazione tra la realtà e il racconto, mentre dall’altra sembrano mancare basi solide a conferma della sua tesi.
Nella pratica sembra essere presente la celebrazione di feste stagionali: rituali magici, Spiriti del folklore e della propria Tradizione, la presenza di Dei e Dee, Antenati e Famigli. La Vecchia Religione, quindi, sembra avere diverse tradizioni in tutta Italia, tra cui, appunto quella di Aradia.
Il Culto delle Streghe si concentra sulla figura della Dea Diana e di suo figlio, ma anche fratello e consorte Lucifero, qui descritto come Divinità Solare. Il testo ci racconta che Diana, vedendo gli uomini poveri continuamente oppressi dal clero cattolico, inviò
la sua Figlia Aradia, nata dall’unione con Lucifero (o anche chiamata Erodiade per la sua correlazione con quest’ultima figura) sulla Terra. L’intento di Diana era quello di liberare gli oppressi dalla schiavitù ed insegnar loro i segreti della Stregoneria e della Vecchia Religione.
Ma chi è stata “Aradia” per gli uomini?

Secondo alcune tracce di ricostruzione nei riguardi di questa leggenda, Aradia sembra essere nata nell’Agosto 1313. Questa data è confermata come fittizia, ed è ritenuta autentica solo sotto forma di metrica numerica esoterica. Essa rimanda infatti al simbolismo Lunare (le 13 Lune annuali) nonché legata anche alla data in cui sembra essere stata onorata la Dea Diana per moltissimo tempo.
Quando si valuta l’autenticità di questa leggenda, quella di Aradia, dobbiamo tener conto del fatto che la stregoneria italiana in un dato momento storico, sembra essere stata a lungo una pratica misterica, un Arte segreta, in cui vi erano pratiche rituali, celebrazioni, testi, iniziazioni. La sua storia è anche la storia di uno spaccato sociale in cui ricchi e poveri erano saldamente divisi e scatolati nelle proprie categorie sociali.
La leggenda di Aradia e i misteri della stregoneria

Aradia nasce a Volterra, da una famiglia ben vista e che ben presto si renderà conto della forte connessione spirituale che la bambina possiede. Non era una creatura compresa, e viene mandata in un monastero affinché diventi suora. La sua spiritualità doveva trovare un posto più consono in cui svilupparsi al meglio.
Saranno due sue Zie, di nascosto, ad iniziarla alla Stregoneria a soli 13 anni, riportando alla luce la Vecchia Religione. Aradia imparò presto a dialogare con Diana, ad affidarsi al suo intuito, alle sue capacità, e dopo aver compreso che in monastero non riusciva a vivere, tentò più volte la fuga. Possiede segreti mai svelati, comprende le leggi della natura, compie atti di magia e ben presto forma un gruppo di seguaci a cui tramanda i misteri della Stregoneria.
I suoi viaggi saranno famosi in tutta Roma, dalla Toscana a Benevento passando per i Colli Albani, soggiornando presso il Lago di Nemi dove risiede ancora oggi il Tempio di Diana Nemorense. Si curava dei vagabondi, dei perseguitati dalla nuova religione, degli schiavi, dei maltrattati. La sua fama fù nota a Vescovi e Governanti, che iniziarono una folle cattura nei suoi confronti.
Aradia si rifugiò nei boschi sacri a Diana, e grazie ai suoi fedeli riuscì a nascondersi a lungo continuando ad insegnare, ma fu trovata. Anche dopo il suo arresto per eresia, la sua figura mitologica riuscì a velarsi di mistero, tanto che il giorno della sua condanna non fù trovata nella sua cella.
La regina di tutte le Streghe
Aradia fù così nominata la Regina di tutte le Streghe.
Figlia di Diana e Lucifero, verrà poi messa a confronto con la figura di Erodiade, di cui sembrano esserci delle fonti accertate all’interno di opere scritte e deposizioni risalenti al 1390. Ancora oggi molte sono le congreghe nate a suo nome.
Sono molto legata a questa storia che nasce sullo stesso suolo su cui ho camminato durante la mia infanzia, purtroppo ad oggi non ci sono molti dati a sostegno di questa “tesi”. Per questo faccio divulgazione e ho creato un percorso formativo chiamato proprio come questa rubrica, che è adatto a te se vuoi intraprendere un percorso di studio personalizzato inerente alla stregoneria e molto altro.
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Tornando a noi, Aradia rimane dunque una leggenda moderna tutta Italiana.
Vi ritroviamo un classico “dualismo” Dio e Dea, Padre e Madre, tipico più delle religioni neopagane, dei circoli pagani contemporanei, che della Stregoneria Tradizionale. Nei processi a carico delle Streghe, durati mezzo millennio, non emerge la figura di Aradia, nè altre divinità in particolare. Se siano state occultate, non è dato sapere.
All’epoca delle persecuzioni già erano passati troppi secoli perché potesse essere rimasta la concezione di Divinità precristiana, tanto che le figure a capo delle streghe nei processi vengono chiamate Signora del Gioco, Madonna Oriente, Re o Regina delle Fate, Madonna o Mea Domina, mai il Dio o la Dea.
Anche le date “celebrative” sono molto diverse se analizziamo e paragoniamo i culti moderni neo pagani con le “interviste” fatte durante i processi, in cui spesso ritroviamo i Solstizi e gli Equinozi, i Giovedì di Tempora, la Caccia Selvaggia o la Processione dei Morti più che quelli legati alle tradizioni del Nord Europa che ritroviamo presso la Ruota dell’Anno.
Letture e fonti su Aradia e sulla Stregoneria

Ogni volta che vi è uno studio nei confronti della Stregoneria, è sempre bene ricordare che questa Arte nasce con l’uomo stesso, e che ogni epoca ha segnato per lei solo una tappa, in cui adattarsi, in cui sopravvivere.
Fonti e ricerche:
Sabina Magliocco, Frazer, Leland, “I canti di Aradia”
LIBRI CONSIGLIATI
Aradia, Il Vangelo delle Streghe di Leland.
Storia Notturna e I benandanti di Carlo Ginzburg
La Signora del gioco di Luisa Muraro
Le “donne di fuori”: un modello arcaico del sabba di Gustav Henningsen