Consapevole

LA TRAPPOLA DEI RIMPIANTI: SLIDING DOORS

Autrice: Claudia Sara
Articolo

Febbraio 14, 2022

I rimpianti bussano spesso alla nostra porta:

“E se io quella volta mi fossi/non mi fossi iscritta all’università?”
“E se avessi lasciato/non avessi lasciato il fidanzato dell’epoca”?
“E se non avessi accettato/avessi accettato quella proposta di lavoro?”
“E se in quel periodo della mia vita non fossi/fossi rimasta incinta?”

Quante volte ti é capitato di porti una o alcune di queste domande, e di pensare a come sarebbe la tua vita oggi se le cose fossero andate diversamente da come sono andate? Ti interroghi sulla parte del mondo in cui saresti vissuta, sul lavoro e sulle esperienze che avresti intrapreso, sulle persone incontrate e soprattutto ti chiedi come saresti stata in quella vita alternativa:
“Sarei stata felice o infelice?”

Dietro ad ognuna di queste domande si nascondono: i rimorsi, i rimpianti, il rimuginio sulle occasioni mancate, il rammarico di aver sbagliato qualcosa, il senso di fallimento e l’amarezza.

I rimpianti nascono quando percorri la tua vita a ritroso

Tutte queste domande possono riguardare sia scelte fatte da te, sulle quali tu avevi un potere d’azione, sia scelte che in qualche modo non sono dipese dalla tua volontà e che il Destino, la fortuna, o chi per essi, hanno messo sulla tua strada senza che nemmeno te ne accorgessi. Tutte siamo state almeno una volta Helen, la protagonista del film “Sliding doors”: ricordi quel film? In caso contrario, ti rinfresco la memoria: GUARDA IL VIDEO.

Ciascuna di noi, ripercorrendo la propria vita a ritroso, può ritrovare quel momento in cui è accaduto Qualcosa che forse, ha cambiato per sempre la storia, prendendo una direzione piuttosto che un’altra e tutte abbiamo pensato, almeno una volta, a “come sarebbe stato se…”.

Una catena di eventi: qual’è stato il tuo Sliding Doors?

Può essere stato un incontro inaspettato, una decisione riguardante la tua vita privata, una scelta
lavorativa ma anche un “intoppo” (un incidente, un ritardo al lavoro, un treno perso o preso in anticipo)
dal quale poi è nato un incontro, un’opportunità o una delusione.
In ogni caso quel momento ha determinato, come diceva Aristotele, una catena di eventi: la nostra vita intera è una catena di eventi, ed ogni scelta ne innesca delle successive.

Scelte e occasioni diverse determinano strade diverse da percorrere, e risultati diversi.
Se ti è capitato di immaginarti in una vita parallela a quella che stai vivendo, e di interrogarti su cosa sarebbe stato, non sentirti in colpa per questo.
Tutti siamo esposti alla dimensione condizionale del “Se”, la nostra vita ne è costantemente segnata! Certo, non sto parlando di normalizzare a prescindere certi tipi di pensieri.

E’ chiaro che la differenza tra fisiologia e disturbo la fanno sempre la frequenza e l’intensità.
Quindi in primis, se vuoi capire di più rispetto a questi tuoi pensieri e alla loro intrusività, dovresti porre l’attenzione su:

1) Ogni quanto si presentano: tutti i giorni, ogni tanto, raramente.
2) Con quale intensità emotiva: fino a che punto ti destabilizzano e interferiscono con il tuo umore
giornaliero.

Una volta definiti questi aspetti, potrai iniziare a focalizzarti sulla ricerca dei significati: che cosa attiva questi pensieri? Quali sono le cause che ne determinano l’innesco?

Scopri i fattori che ti portano a vivere una vita piena di rimpianti

 

Prendere occasione al volo per non avere rimpianti

 

In linea generale posso dirti che alla base ci sono alcuni fattori comuni ad ogni persona e nei quali potrai
sicuramente riconoscerti:

Utopia della perfezione: ti eri immaginata una vita perfetta, l’avevi desiderata così da bambina e da adolescente, ma cos’è successo poi?
Le cose sono andate diversamente: hai vissuto dei successi ma anche dei fallimenti, sei stata felice ma hai anche sofferto, hai fatto delle scelte “buone” e altre “meno buone”. Ecco allora che “la fuga dalla realtà” bussa alla tua porta e tu le apri.

Ti rifugi in quella vita alternativa e perfetta che avresti voluto ma, allo stesso tempo, ti rimproveri per gli errori commessi, giudicandoti e accusandoti di non aver fatto il massimo. Ti senti sbagliata, imperfetta, triste e insoddisfatta e più ti senti così più il bisogno di una fuga nella fantasia si trasforma in necessità.

I Giapponesi usano l’espressione “Shoganai” per dire: “quel che è stato, è stato”.

Cosa significa questo? No, non fraintendermi! Non sto dicendo che devi arrenderti alla realtà e non fare nulla per migliorarla ma nemmeno che ostinarti nel pensare agli errori, a cosa e a come avresti potuto fare di meglio, sia la strada più produttiva per te. Sono certa che in ciascun momento della tua vita tu abbia fatto tutto quello che potevi.
Puoi iniziare ad accogliere gli errori come ciò da cui hai imparato e puoi continuare ad imparare qualcosa di te. Se ti giudichi, sminuisci e ti senti inadeguata e incapace, prova a chiederti perché lo fai: cosa dice di te questa tendenza? Dove l’hai imparata?

Fai tua questa frase: “la vita è imperfetta, shoganai!”

 

Impara dagli sbagli e allontana i rimpianti, abbellisci i tuoi errori e fai in modo che il presente sia degno di essere vissuto.

Idealizzazione delle vite altrui: l’erba del vicino è sempre più verde

I social, la moda di mettere in vetrina le proprie vite e la patina di perfezione che le riveste, possono rendere difficile l’accettazione delle imperfezioni della tua vita.
Guardi le esistenze degli altri e anche se immagini che ci sia dell’altro, quello che provi dentro è delusione, amarezza e frustrazione. Gli altri felici, soddisfatti e di successo.
Ma quanto è veritiera questa immagine?
Sarà che “l’erba del vicino è sempre più verde” o che tu ci metti del tuo nel non riuscire a vedere ciò che di “verde” esiste nella tua vita?

Puoi iniziare a prendere nota di tutte le cose belle della tua vita, piccole o grandi che siano. Scrivile quando ti accadono e dedicagli un muro della tua casa da decorare a fine giornata. Presto ti renderai conto di quanto questo muro si riempia facilmente e scoprirai che il bello impregna moltissimi aspetti della tua vita. Devi soli allenarti nel riconoscerlo e apprezzarlo.

Quella tendenza che ti porta a non assumerti la responsabilità

 

 

Confronti la tua vita con quella degli altri ed attribuisci i tuoi insuccessi, fallimenti e sbagli a forze esterne. Ti convinci di essere stata “semplicemente” meno fortunata, di aver avuto meno opportunità e di non essere in alcun modo responsabile di ciò che ti è successo. Ma è davvero così? Ne sei sicura?
L’essere umano può agire su moltissime cose della propria vita ma spesso è così preso dalla quotidianità da non rendersi conto delle possibilità di azione e di controllo su ciò che gli accade.
E’ più semplice pensare al “caso”, “al destino” o alla “(s)fortuna” piuttosto che analizzarsi e capire come abbiamo contribuito a quell’evento.


Dedicati del tempo alla fine di ogni giornata per ripensare a ciò che ti è successo e per trovare la tua parte di responsabilità negli eventi. Forse non la troverai per ogni cosa ma, fidati, per molte ci sarà e ti stupirai del fatto che avresti potuto fare diversamente.

 

Vivi nel presente per non restare ancorato al passato e ai rimpianti

 

 

Per te è difficile godere del “qui ed ora” e delle gioie che la vita quotidiana ti regala. In alcuni momenti fuggi nel passato, in un’ipotetica vita alternativa, crogiolandoti nei rimorsi e nei rimpianti; in altri momenti invece acceleri verso il futuro, investendo nella speranza di momenti migliori.
Ma che fine ha fatto il presente? Questo continuo proiettarsi in una dimensione diversa dall’ attuale è un escamotage per non vedere, non sentire e non affrontare i tuoi problemi.
Perchè invece di scappare non cerchi di “prendere il toro per le corna?” Che cosa ti impedisce di
compiere questo passo?


Se c’è qualcosa nella tua vita che non funziona e che potrebbe essere migliorato, questo è il momento per affrontarlo. Smettila di fuggire e investi su di te e sulla possibilità di un presente migliore. Il passato è passato, del futuro non si sa! Il presente è l’unica certezza e merita di essere vissuto a pieno.

Non confondere le occasioni con le trappole

S. Kiergegaard diceva: “La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti”.

Le sliding doors sono un’occasione, una manciata di secondi che cambiano per sempre la tua vita; non permettere che diventino una trappola.
Metti il rimuginio, i rimpianti e le aspettative irrealistiche fuori dalla porta e lascia entrare la consapevolezza, l’accettazione dei limiti, il senso di responsabilità e l’efficacia personale.
Prendi in mano ciò che ti è successo e trasformalo nella migliore versione per te stessa.
Accettane le contraddizioni, i limiti e gli errori e valorizzane il senso, la bellezza e le infinite possibilità.

Nulla può essere perfetto ma questo non significa che non possa essere incredibilmente bello!

Guarda il focus!

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