“La casa è il nostro corpo più grande” Khalil Gibran
Cosa fai quando sei in crisi?
Quali gesti e azioni compi in quei giorni per cercare di stare meglio?
Io riordino casa! E credo di essere in buona compagnia.Se anche tu sei come me, ti sei mai chiesta perché lo fai?
Perché dopo aver fatto decluttering negli armadi, spostato i mobili della sala, diviso i libri per dimensione e autore, disposto piatti, bicchieri e tovaglie in senso cromatico, e fatto le pulizie di fino in ogni stanza, ti senti meglio? La risposta è, come sempre, dentro di te.
Lo so, starai pensando che esagero e che non sia sempre necessario ricercare dei significati profondi in qualcosa di semplice e scontato come “le faccende domestiche”, ma posso assicurarti che non è così.
Nulla di ciò che ci riguarda è semplice. Siamo esseri umani e questo significa che siamo complessi ma anche che abbiamo la fortuna di poter comprendere questa complessità, sfruttandola come una risorsa a nostro vantaggio.

Dimmi come vivi i tuoi spazi di vita: ti dirò come sta la tua psiche
Parti da qui: l’organizzazione dei tuoi spazi di vita riflette moltissimo la tua organizzazione psichica.
Ci avevi mai pensato?Si dice che la casa parli di noi e che una persona, entrandovi per la prima volta, possa subito capire chi siamo e come viviamo.
Uno studio condotto da Sam Gosling, professore dell’Università del Texas, ha dimostrato una coerenza tra i risultati di test psicologici sottoposti ai ragazzi del dormitorio universitario e le informazioni ottenute dal semplice “snooping” (curiosare) nelle loro stanze. Quello che i ricercatori avevano intuito delle loro personalità semplicemente osservando le stanze in cui vivevano, era stato confermato dalle risposte ai test.
Cosa comunica la tua casa di te?
Cosa raccontano quegli spazi, gli arredi, e i soprammobili? Che persona/e ritraggono?
Ogni scelta riguardante la tua casa parla di te, così come ogni cambiamento che la riguarda, è come quando senti il bisogno di tagliarti i capelli.
Le persone, scherzando, ti chiedono cosa si nasconda dietro a quel cambiamento e tu, che magari non ci avevi pensato e avevi solo assecondato un desiderio “estetico”, ti ritrovi ad interrogartene. Altre volte invece, agisci con cognizione di causa, consapevole di voler cambiare qualcosa e di riflettere quel desiderio a livello esteriore ed estetico. Quando agisci un cambiamento ad un livello della tua vita, è sicuro che quel cambiamento coinvolgerà altri livelli, altri piani della tua “casa psicologica”. Ma è difficile esserne consapevoli.
Ognuno di noi si identifica con la propria casa
Ti soffermi sul benessere di quel momento e perdi di vista cosa ti abbia spinto a riordinare, rassettare, tagliare ed eliminare. Il tuo focus è sul risultato e su ciò che quell’azione ti ha permesso di ottenere piuttosto che su cosa ti abbia spinto in quella direzione. La tua organizzazione psichica si riflette sugli spazi in cui vivi così come l’organizzazione dei tuoi spazi si riflette sul modo di pensare a te stessa. C’è una connessione reciproca sempre attiva.
Su di essa proiettiamo il bello e il brutto del nostro mondo interiore. Ci prendiamo cura del luogo in cui viviamo perché così ci prendiamo cura anche di noi stessi, della nostra interiorità. Trasformiamo le nostre case o addirittura, le cambiamo, per prendere le distanze da qualcosa che non ci fa stare bene. Immagino ti sarà capitato di vivere o stare per un certo periodo in una casa/una stanza che ti generava malessere e di non riuscire a comprenderne il motivo. Sai solo che in quel posto non ti sentivi bene: era troppo grande o troppo piccolo, ti sembrava arredato male, ti trasmetteva sensazioni di smarrimento o soffocamento.
Quante volte hai sistemato, riorganizzato, dipinto, ristrutturato e cambiato “il fuori” perché questo ti faceva stare meglio “dentro”? A me capita spessisimo. Lo vivo proprio come un bisogno, una necessità e con il tempo sono diventata consapevole di quanto questo dipenda da come e cosa sento in quel momento. Non c’entra essere fanatica dell’ordine e delle pulizie, non ha nulla a che vedere con questo, sarebbe troppo semplice!
Lo spazio è connesso alla percezione corporea.
Già, proprio così, spazio e corpo si collegano alla personalità. I processi che riguardano queste due percezioni si sviluppano simultaneamente nel bambino, e la loro maturazione è strettamente collegata allo sviluppo della personalità.
Chi sei oggi dipende anche dai luoghi in cui hai vissuto, dalle loro caratteristiche.
Sono questi che hanno agevolato certi tipi di relazioni piuttosto che altre, che ne hanno permesso il consolidamento.
Se sei cresciuta in una grande casa con spazi ampi, confini e stanze solo per te, avrai sviluppato delle caratteristiche di personalità e delle necessità diversi da chi è cresciuto in una casa piccola, sempre a contatto con gli altri e con pochissime occasioni di solitudine e intimità.
Lasciati guidare da questo semplice esercizio e INCONTRATI!
Prenditi una pausa dalla lettura e a guardarti intorno: pensa alla casa in cui sei cresciuta. Visualizzane gli spazi e come ti facevano sentire.
Adesso concentrati sulla stanza in cui ti trovi e sul tuo modo di respirare.
Come ti senti qui? Com’è il tuo modo di respirare? Ti senti rilassata o c’è qualcosa che ti trattiene e causa fastidio? Da che cosa potrebbero dipendere queste tue sensazioni? Ti ricordano qualcosa che hai vissuto o ciò che
ti mancava? Ci sono persone che vivono meglio in case piccole e “piene”, altre che necessitano di case ampie e minimaliste nelle quali potersi muovere liberamente. Questa preferenza dipende dalla quantità di spazio che ciascuno di noi ritiene fisiologica per sé stesso. Una quantità che deve essere percepita come equilibrata, efficace e adatta per esprimere e soddisfare i propri bisogni.
Se sei cresciuta in una casa piccola può essere che da adulta tu vada ricercando lo stesso tipo di ambiente perché ti da sicurezza e stabilità, ma può anche essere che le limitazioni vissute durante l’infanzia ti abbiano spinta verso la costruzione di spazi più grandi nei quali agire meglio i tuoi confini corporei e psichici. Hai mai pensato a quanto spazio ti sia necessario per sentirti bene e vivere in modo equilibrato?
Ricordati che le tue mappe mentali ti guidano in ogni ambito della vita, in primis nel tuo modo di vivere le relazioni. Potrai essere una persona che prende poca distanza dall’altro e che necessita di molto contatto, o una persona che agisce molta distanza e che richiede altrettanto. Dipende da come e cosa hai vissuto.
Spazio, Corpo, Mente
Vedi quanto siamo complicati e interconnessi?
La cosa meravigliosa è che ogni angolo della tua “casa psicologica”, ogni muro, oggetto, stanza, sono profondamente collegati gli uni agli altri. Ogni piano è collegato ai piani che lo precedono. Basta partire da uno per dare un senso a tutti gli altri.
Te la senti di scoprire di più di questa casa? Vuoi conoscerti meglio e scoprire il tuo “fil rouge”?
Se sei curiosa ma non sai da dove partire, puoi contare su di me! Io sono qui per aiutarti e per offrirti una consulenza personalizzata ed esclusiva.
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