Smettiamola di prenderci in giro con la storia che l’abito non fa il monaco. Come ti vesti racconta molto di te, ma non in termini economici o sociali, in termini di potere di scelta, assertività, furbizia, comunicazione. L’abito fa il monaco: ma sei tu a dover scegliere che monaco essere.
Interpretiamo sempre un personaggio e siamo sempre giudicati
Dietro l’idea che i vestiti non siano la nostra rappresentazione autentica ci sono due livelli diversi ma ugualmente importanti. Il primo è quello che vuole una parte di noi, una e una soltanto, che sia “vera”; il mito dell’autenticità è una falsità, fosse solo perchè la base della psicologia e della filosofia da secoli dicono che i nostri sé sono diversi. Da qui la percezione sbagliata che dovremmo indossare quello che è giusto, che parla di noi: ma di quale noi? E perché in un solo modo?
In seconda posizione arriva il giudizio degli altri. Ti do subito una notizia: noi giudichiamo sempre. È un modello mentale, un bias cognitivo, una scorciatoia, ma nessuno è esente dal giudicare ed essere giudicato. Questo vale ovviamente anche per gli abiti. Quindi usciamo dal loop del giudizio, che ci sarà sempre, ed entriamo nel sentiero dell’interpretazione: molto più intelligente e divertente.
Chi sei quando ti vesti? L’abito fa il monaco o il monaco fa te?
Sembro Marzullo ma è una domanda importante. Prova a pensare a quando scegli un outfit, o vuoi comprare un abito: quali pensieri attraversano le tue decisioni? E di chi sono quei pensieri? Mi spiego meglio. Ogni volta che decidi di indossare qualcosa tu stai interpretando una parte di te, un tuo “sé” ed è proprio come il lavoro del costumista nel cinema; un colore, una forma, un tessuto richiamano nella mente delle immagini che attivano neuroni e quindi emozioni. Persino chi dice “a me non frega niente, metto la prima cosa che capita” sta facendo una scelta chiara.
Il problema nasce quando consapevole inconsciamente che l’abito fa il monaco, ti proteggi da eventuali giudizi dolorosi e lasci che sia il monaco a fare a te. Ecco allora spuntare le amiche con cui devi uscire che criticano le stampe animalier, o le gonne corte dopo i 40 anni; oppure i tuoi colleghi che usano solo blu e nero perchè fa più chic, tua madre che ti ha sempre detto cos’è il buongusto, e tua suocera che ti squadra dalla testa ai piedi. Chi sta scegliendo veramente: tu o loro?

Decidi che monaco vuoi essere e gioca con i tuoi personaggi
L’abbigliamento è comunicazione; il bello sarebbe che fosse la tua di comunicazione. Se è vero, e lo è, che dentro di noi ci sono diverse personalità, non sarebbe fantastico farle uscire e “vestirle” a seconda di come ti vuoi sentire?
Esempio: stai andando a lavoro e il tuo dress code è il tailleur. Ma se oggi anziché nero fosse di un blu elettrico elegantissimo? Oppure se la giacca avesse una spilla particolare, o ancora se le scarpe fossero con i tacchi alti? Come ti sentiresti e quali sensazioni vorresti richiamare allo specchio?
Io ti immagino come una professionista preparata, seria ma con un animo creativo. Una che non si ferma davanti agli ostacoli e ha sempre un’idea in più. E tu potresti “vedere” tutto questo in quel blu del tailleur. In quei tacchi. Questa sarebbe la donna che in quel giorno vuoi interpretare, la parte di te che vuoi raccontare. Divertendoti sotto i baffi all’idea di qualche commento scandalizzato di colleghe noiose con tacco 3cm.
In questo caso l’abito fa il monaco ma sei tu a decidere che monaco vuoi essere.
Il gioco delle personalità e il tuo tornaconto
Ecco come l’abito fa il monaco e tu ne trai vantaggio

Come sai se leggi i miei articoli da un po’ sono una trainer motivazione specializzata in sano egoismo. Nel farti ritrovare la strada che hai perso molto tempo fa quando gli altri ti hanno spiegato cos’è giusto e sbagliato (per loro) e tu ti sei adeguata. Anche nell’abbigliamento. Per questo nel mio lavoro utilizzo l’outfit come strumento di allenamento del mindset mentale: perchè il senso di colpa e il senso di non meritare ti accompagnano anche lì.
Nel gioco delle personalità, e nel piacere di vestire esiste una parte che non si dice perchè sconveniente ma che si fa. Anzi, che devi imparare a fare: guardare anche al tuo tornaconto e smetterla con questa storia dell’autenticità a tutti i costi. Ma chi l’ha detto che tutti devono conoscere sempre la tua parte più intima?
Mettiamo che tu abbia appuntamento in banca per un prestito che può cambiarti la vita. Cosa ti metti? Che monaco vuoi essere? Sai benissimo che non andrai in tuta, o in ciabatte. Sai anche che non ti vestirai di paillettes…perchè sai tutto questo? perchè anche tu giudichi e il tuo cervello conosce le scorciatoie mentali che usano tutti. A questo punto pensa al tuo tornaconto: voglio quel prestito, e voglio interpretare il personaggio che se lo merita. Sicura, bella, affascinante con discrezione. Qui siamo ad un livello molto alto di comunicazione: so cosa voglio esprimere, so cosa voglio suscitare e so come voglio sentirmi quando mi vesto così. Ti assicuro che è possibile e che la sensazione di riuscire a farlo è inebriante. Prova e fammi sapere come va.