Amicizia
“Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico“.
A. Camus
Ci sono strade che si incrociano, si uniscono, poi si dividono. Ci sono strade che corrono parallele per brevi tratti, altre per periodi lunghi, altre ancora che mirano all’infinito.
Strade, direzioni, panorami da fermarsi a guardare, condividendo pensieri ed emozioni. E ancora: bivi, stazioni, fermate e treni da lasciare, con parti ferite da coccolare e proteggere. Nelle stanze della terapia si parla molto di amicizia, di relazioni, ed è praticamente impossibile non attraversare questo “Oceano-Mare”; che io abbia di fronte bambini, adolescenti o adulti non importa: questa tematica è sempre presente.
L’amicizia nelle varie tappe della vita

Pensate ai bambini: sei amico mio se giochi con me, se non lo fai non sei più amico mio fino a quando non vorrai giocare nuovamente, in pratica stiamo parlando del concetto di condivisione.
Volgiamo lo sguardo all’adolescente: per essere mio amico devi essere leale nei miei confronti, quindi non puoi tradirmi, se lo fai … per tornare ad essere “la mia persona” dovrai scalare la mia fiducia, se arriverai in cima alla vetta potremmo abbracciarci.
Consideriamo l’adulto: occupato a trovare la giusta distanza, il giusto spazio, impegnato a capire cosa gli fa bene e cosa è tossico per la propria vita; cambiamenti, nuove prospettive e ripartenze, quel che chiamiamo CONSAPEVOLEZZA.
Consapevolezza rispetto al fatto che possiamo cambiare noi e possono cambiare gli altri, rispetto al fatto che si commettono errori perché non possiamo essere perfetti, rispetto al fatto che in un’amicizia ci si può non capire e fraintendere, e che a volte facciamo pezzi di strada più o meno lunghi insieme per poi dividerci. A volte ci si ritrova.
Condivisione, lealtà e consapevolezza sono tre ingredienti fantastici che, se abbiamo e coltiviamo, possono aiutarci come una bussola nelle nostre relazioni amicali. Detto in altre parole, stare in un rapporto intimo vuol dire divertirsi, non fare del male all’altro, ed essere compassionevoli piuttosto che giudicanti. Già questa prima parte dell’articolo può aiutarti a cambiare punto di vista e rielaborare parti di te che sono in conflitto in questo momento.
Le trappole dell’amicizia: credenze fuorvianti

Nella nostra quotidianità dobbiamo scontrarci infatti con un paio di concetti che ci incastrano più che aiutarci.
Uno di questi è che le amicizie vere non finiscono mai, un secondo concetto può essere che i veri amici non ci faranno mai del male, terzo e quarto punto sono che se sei un vero amico mi devi capire ed essere sempre disponibile. In realtà ci sono molte altre credenze fuorvianti, ma ci bastano anche solo queste per avviare delle importanti riflessioni. Tralasciando le fasi amicali del bambino e dell’adolescente (le tratteremo in altri spazi e articoli/servizi su Oggi mi sento), focalizziamoci sugli adulti.
Quantə di voi si sono sentitə feritə, traditə e arrabbiatə con le proprie amicizie?
Quanto tempo a rimuginare su comportamenti, non detti e assenze?
Quantə si sono sentite solə, non capitə?
Ancora…quante volte non siamo riuscitə a uscire da un incomprensione, a chiarire un malinteso che nel tempo è diventato enorme e quindi ingestibile?
Alzi la mano chi si ritrova in una di queste situazioni.
Non penso di essere presuntuosa se vi dico che l’avete alzata tuttə.
Le verità scomode della psicoterapeuta
Ora ti dirò un paio (anche un po’ di più) di verità scomode, ma credimi ti permetteranno di metterti in un’altra prospettiva, di rielaborare le tue relazioni e forse anche di sentirti un po’ meglio.
Tutte le volte che il mio umore cambia, tra nervosismo, sensi di colpa, rabbia e tristezza in base a ciò che fa, dice, non fa o non dice una persona?
Allora ti chiedo io: cosa ci stai facendo ancora imprigionatə in quella relazione?
Cosa ti trattiene dall’abbandonare un amicizia tossica? Ne sei consapevole ma non riesci forse ad ammettere che quel rapporto sta finendo.
La fine di un percorso di amicizia può risultare doloroso, quanto la fine di una storia d’amore.
A volte nelle nostre relazioni gioca come punta la nostra parte dipendente, ed ecco che la chiusura di un rapporto si avvolge di sfumature di abbandono e dolore, rendendoci davvero difficile le separazioni, succede in amore ma anche in amicizia. E tu che amico sei?
Di che rapporti ti circondi? Quale significato dai all’amicizia?
Se vuoi approfondire questo aspetto, ho pensato ad una cosa per te: un gruppo Telegram dove riceverai degli esercizi gratuiti per capire che tipo di amico sei e come vivi l’amicizia.
Userò delle carte speciali che mi aiutano in terapia a comprendere i miei pazienti attraverso le immagini. Sarò felice di conoscerti un pò più da vicino e di affiancarti nel comprendere e smontare la tua idea di amicizia per renderla più funzionale al tuo benessere attraverso ciò che mi dirai con le tue scelte. Non lo trovi fantastico? Noi Psicoterapeute talvolta ci inventiamo delle magie pur di parlare al vostro inconscio! Ti lascio il testo di una delle mie canzoni preferite, e ti aspetto!
Se tutto ciò che cerco nasconde un movimento
Quale destinazione può incontrarci?
Se in tutto ciò che inquadro il senso è già sfocato
Qual’è l’angolazione per fissarci?
Strade che si lasciano guidare forte
Poche parole, piogge calde e buio
Tergicristalli e curve da drizzare
Strade che si lasciano dimenticare
Leggero in fondo solo l’umore acceso al volo
Senza lasciare il tempo di pensarci
Ti guardo che mi guardi non so se salutarti
O fare finta che non sia già tardi
Strade che si lasciano guidare forte
Poche parole piogge calde e buio
Tergicristalli e curve da drizzare
Strade che si lasciano dimenticare
L’amicizia non deve essere per sempre, può finire;
Non deve finire per forza, può andare in standby;
Amicizia non vuol dire condividere sempre tutto, ci sono aree private anche nelle amicizie più intime;
Un amicə può sbagliare e sicuramente qualcosa sbaglierà;
Può non cercarti;
Un amicə può preferire altrə amichə a te;
Un amicə può non capirti;
E udite udite: a volte se non ti spieghi, non è detto che l’altra persona ti capisca, non possiede la palla di cristallo. Si, lo so, sono stata irriverente e dissacrante con la Dea dell’AMICIZIA.
Destrutturiamo l’amicizia
Voglio partire dall’ultima verità, e voglio destrutturare il tuo concetto di amicizia che prende nutrimento e spunto dal luogo comune: l’amicə è colui che non ha bisogno di spiegarsi per farsi capire, quindi il vero amico è quello con puoi anche stare in silenzio.
NO!
È uno degli errori più gravi che facciamo in una relazione, anche amorosa! Stiamo zittə perché pensiamo (ce l’hanno inculcato per benino in testa) che l’altrə ci debba capire.
Se è nostro amicə ci DEVE capire, altrimenti non lo è.
Quindi stiamo zittə, non chiediamo il perché di alcuni comportamenti e non spieghiamo cosa ci sta indispettendo, ferendo o comunque facendo soffrire.
Aspettiamo giudicanti; attendiamo che l’altrə faccia o dica la cosa giusta, d’altra parte DEVE saperlo, perché un amicə è così.
NO, NO E ANCORA NO!!!
Non è vero che gli amici ci capiscono sempre o ci devono capire sempre, se è abbastanza sdoganato il fatto che non debbano avere le nostre stesse opinioni e i nostri stessi punti di vista, siamo ancora distanti dal fare nostro il pensiero che gli altri a volte possono non capirci.
Accogliere la rabbia

Questo sicuramente fa arrabbiare, ci mancherebbe, è uno dei tre motivi per cui ci arrabbiamo (vedi articolo sulla rabbia), ma non deve bloccarci, come invece tende a fare. Possiamo accogliere la parte arrabbiata e spiegare cosa stiamo provando, vivendo o notando nella relazione in questione.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”, dice il Vangelo. Parlate e vi capirete, dico io. Ma quando parlo, mi spiego, cerco, busso, aspetto, accolgo, capisco ma continuò a starci male in quella relazione? Quando mi sento sempre messə da parte e non capitə?
Tutte le volte che il mio umore cambia, tra nervosismo, sensi di colpa, rabbia e tristezza in base a ciò che fa, dice, non fa o non dice una persona?
Allora ti chiedo io: cosa ci stai facendo ancora imprigionatə in quella relazione?
Cosa ti trattiene dall’abbandonare un amicizia tossica? Ne sei consapevole ma non riesci forse ad ammettere che quel rapporto sta finendo.
La fine di un percorso di amicizia può risultare doloroso, quanto la fine di una storia d’amore.
A volte nelle nostre relazioni gioca come punta la nostra parte dipendente, ed ecco che la chiusura di un rapporto si avvolge di sfumature di abbandono e dolore, rendendoci davvero difficile le separazioni, succede in amore ma anche in amicizia. E tu che amico sei?
Di che rapporti ti circondi? Quale significato dai all’amicizia?
Se vuoi approfondire questo aspetto, ho pensato ad una cosa per te: un gruppo Telegram dove riceverai degli esercizi gratuiti per capire che tipo di amico sei e come vivi l’amicizia.
Userò delle carte speciali che mi aiutano in terapia a comprendere i miei pazienti attraverso le immagini. Sarò felice di conoscerti un pò più da vicino e di affiancarti nel comprendere e smontare la tua idea di amicizia per renderla più funzionale al tuo benessere attraverso ciò che mi dirai con le tue scelte. Non lo trovi fantastico? Noi Psicoterapeute talvolta ci inventiamo delle magie pur di parlare al vostro inconscio! Ti lascio il testo di una delle mie canzoni preferite, e ti aspetto!
Se tutto ciò che cerco nasconde un movimento
Quale destinazione può incontrarci?
Se in tutto ciò che inquadro il senso è già sfocato
Qual’è l’angolazione per fissarci?
Strade che si lasciano guidare forte
Poche parole, piogge calde e buio
Tergicristalli e curve da drizzare
Strade che si lasciano dimenticare
Leggero in fondo solo l’umore acceso al volo
Senza lasciare il tempo di pensarci
Ti guardo che mi guardi non so se salutarti
O fare finta che non sia già tardi
Strade che si lasciano guidare forte
Poche parole piogge calde e buio
Tergicristalli e curve da drizzare
Strade che si lasciano dimenticare