La retorica facile che negli ultimi anni percorre l’internet e i guru del cambiamento positivo ha un mantra stucchevole: “Tu sei una persona meravigliosa, ricordatelo”. Così tutti i giorni te lo ripeti come quando dicevi le preghiere in attesa della prima Comunione. A volte funziona, altre no …sai perché? Perchè non è vero: non sei una persona meravigliosa.
La narrazione tossica della meraviglia
Sembra che il modo per guarire le tue ferite e la tua insoddisfazione, il disagio in mezzo agli altri o allo specchio sia convincerti che sei una persona meravigliosa. Sei speciale, unica, incredibile quindi perchè dovresti sentirti così? Inizierò con il dirti una cosa che non ti piacerà: non sei una persona meravigliosa, sei tu.
Potrei dirti che ognuno di noi nasconde un tesoro, che non hai repliche su questo pianeta e che farai cose incredibili. È potenzialmente esatto. Ma lo è anche il contrario. Il problema sta nell’immaginario che la parola “meravigliosa” porta con sé; azioni fantastiche, successi riconoscibili, felicità a portata di mano, sorrisi e selfie. Eppure questa non è la tua vita e non è la vita di nessuno: nemmeno delle persone che, a te, appaiono meravigliose.
L’unica meraviglia che lasciamo da parte, che nessuno insegna o approfondisce è che tu sei tu. Pensa un po’, semplice e potente. Forse per questo sembra non bastare.
Non sei una persona meravigliosa ma puoi essere molto di più.
Ma non dirlo in giro, è un segreto tra noi due.
Cresciamo in percorsi prestabiliti e composti di tappe riconoscibili: scuola, bei voti, lavoro, famiglia, pensione serena. Io mi sento già appesantita solo a scriverlo, ma questa è un’altra storia.
Dicevo, in questo percorso a tappe ad un certo punto arriva la “crescita personale”, l’evolversi, trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha. È un’esigenza molto diffusa, che nasce da una sottile insoddisfazione mattutina e dal compararsi a migliaia di persone fantastiche attorno a noi (il che ti fa già capire che è un inganno: se il mondo fosse pieno di gente così staremmo molto meglio).
Tu ti senti uno schifo, nella media della mediocrità, e non sai bene perchè. Poi arriva qualcuno a dirti che non ti ricordi abbastanza quanto sei unica e che dirlo allo specchio ogni giorno ti convincerà. Ma quando la vita ti sbatte in faccia situazioni patetiche in cui sei la protagonista, tutta questa magia sparisce. Perchè la verità è che non sei una persona meravigliosa: tu sei tu, è questo che non vedi.

La ricerca di te stessa è la vera soluzione
Pensaci un po’: sentirti per forza meravigliosa implica un giudizio e un confronto costante. Non sei una persona meravigliosa rispetto a chi? A quali valori o azioni? Li hai decisi tu o gli altri?
Già ti vedo nel caso perchè più domande ti fai e più vai a fondo dove fa male.
Proprio per questo motivo non sopporto le frasi fatte e convincenti, quelle che ti fanno sentire bene cinque minuti e ti lasciano piena di dubbi il resto del tempo. Allora oggi ti parlerò di te. Tutta te. Meraviglia e pochezza, ricchezza e povertà, forza e fragilità. Questo rende te SOLO te. Non hai bisogno di essere wow, perchè quella sarebbe l’ennesima immagine precostituita che ti cuci addosso per piacere a tutti. Tu sei fatta di cadute libere, di pensieri egoisti e di bisogni terreni. Sei fatta di fame, passione e piacere ma anche di pace, armonia e sospresa. Non sei una persona meravigliosa, e va bene così.
Allora esplora senza giudizio tutte le parti di te e renditi conto di quanto ognuna sia essenziale e formativa. Come potresti sentirti splendida se almeno una volta non hai nuotato nella merda? La soluzione a quel dolore silenzioso non è convincersi di essere unica e irripetibile, ma di essere completa e complessa. Di ammirare anche i tuoi lati oscuri con devozione, i tuoi talenti nascosti.
Non credi che tutto questo sia molto più entusiasmante di essere “solo” una persona meravigliosa?

Puoi imparare a scoprire chi sei e di cosa hai bisogno insieme a me. Come trainer e formatrice in comunicazione accompagno le persone in percorsi percorsi personalizzati verso la loro versione di felicità.