Secondo alcune teorie il 13 Agosto 1313 nasceva Aradia, la Prima Strega.
Se ne parla all’interno di un testo molto contestato, a quanto pare storicamente inesatto, ma ci tenevo a darle il giusto valore e riconoscimento. Ho scelto Aradia per descrivere bene un contesto che reputo importante per comprendere la natura di ciò che ci attrae e ci spaventa allo stesso tempo.
Gli Antichi Spiriti non erano forze oscure. Essi semplicemente rappresentavano la realtà per quella che vediamo: buona, cattiva, piacevole, spiacevole, generosa e altruista ma anche difficile e spietata.
Esattamente così come siamo noi “La predicazione di Aradia”, in Grimassi come anche in Leland, basa molto il suo contenuto sulla giustizia sociale e sulla libertà personale. Questi ultimi sono valori molto cari a chi pratica Stregoneria. Certo però è che, se davvero la “guarigione” avviene nella nostra Anima Naturale, allora forse da Aradia la Strega abbiamo tutti qualcosa da imparare.
Qual è davvero la differenza tra essere strega e sentirsi tale?
Sentirsi strega può essere indotto da una fantasia collettiva, dal volersi in qualche modo riappropriare, senza intaccare in alcun modo le proprie abitudini, di qualcosa che la società per secoli ha allontanato. Riconoscere un qualche potere per sentirsi più vicini alla nostra natura, natura di cui conosciamo sempre troppo poco. Ecco che qui nascono tante pratiche e teorie socialmente più accettate che però spesso nulla danno e nulla tolgono. O meglio, sembra che diano tanto senza togliere nulla. Ed è qui che entra in gioco la mancanza di comprensione della nostra natura nella sua totalità: per avere bisogna fare spazio.
Questo spazio non può avvenire attraverso “pratiche” che somigliano più ad una pubblicità, che s’intrecciano benissimo con il marketing 2.0 piuttosto che con il vero lavoro che si deve eseguire, oggi, per riscoprire la propria natura che, non si mette mai in conto, potrebbe non essere così estrosa, speciale o diversa da quella di tante altre anime come invece tentiamo sempre a pensare per dare un senso al questo tipo di cammino.
Sentirsi strega vuol dire concentrarsi su se stessi, conoscere se stessi e praticare per se stessi.
Essere Strega vuol dire darsi, perché la propria natura spinge così forte che non ha bisogno di presentazioni. La Strega conosce se stessa e pratica con l’aiuto dei grandi spiriti per se stessa e gli altri. Essere Strega è qualcosa che si vuole, si ricopre, non s’impara, non esiste pratica capace di lavorare su un aspetto cosi predominante.
Non tutte siamo streghe, non tutto è stregoneria
Quando questo non viene accettato nascono i cosiddetti “sincretismi” ossia: inseriamo pratiche stregoniche all’interno di panorami più dolci non citando le origini. Mischiamo territori, culture, tradizioni senza rispetto alcuno, e in questo panorama dubito fortemente che si riesca a ritirare la propria vera natura.
Diverso è, invece, ritrovarsi attraverso la Stregoneria che, a differenza di qualsiasi altra pratica socialmente accettata, si presenta come un lavoro durissimo di destrutturazione totale delle proprie convinzioni. Il passo successivo è la ricostruzione dei propri valori, principi e scopi. Si conclude con l’abbandonando delle credenze a favore di una libertà totalizzante in cui il bene e male non sono distinti e separati. Riuscire ad acquisire questo concetto così importante vuol dire saper tramandare nuovi valori ai posteri. Vuol dire far crollare tabù e sensi di colpa, guardare in avanti con orgoglio senza doverlo per forza dimostrare. Questo orgoglio diventa naturale e non c’è pietra, mantra o strana posizione che possa aiutarti ad acquisirlo in poco tempo e senza fatica.
Stregoneria e filone New Age
A complicare la situazione contribuisce la sottile differenza che separa la visione New Age da quella della Stregoneria. È qui che si crea confusione, poiché i temi della magia, della religione, dello spirito di culto e della spiritualità in generale vengono generalizzati e mescolati. Dove nasce la New Age e qual è il confine che contraddistingue i due sentieri?
Il termine New Age significa letteralmente “Nuova Era”. Iniziò a diffondersi dapprima dai mass media americani verso la fine degli anni sessanta, con lo scopo primario di descrivere quelle forme di spiritualità interessate a pratiche come la meditazione, il channeling, il concetto di reincarnazione, la pratica della cristalloterapia, ma anche la medicina olistica e più generalmente le discipline di origine orientale.

Un interesse, quindi, ampio e variegato che ha influenzato particolarmente i giovani nel periodo degli anni ’60 e ’70 soprattutto per quanto riguarda gli ambienti Hippie. La New Age, in quanto via spirituale che accoglie aspetti e credenze di varia natura, ha una visione della spiritualità che si rifà a tantissimi elementi di culture diverse. Oggi la New Age, a mio parere, viene confusa molto con Neopaganesimo per via della diffusione della religione Wicca, ormai molto conosciuta.
Wicca e stregoneria: facciamo chiarezza
Il primo passo da fare per comprendere quale sia la differenza tra Wicca e stregoneria, risiede nel suo stesso fulcro: la Wicca è una religione, costituita da propri dogmi, regole e fondamenta, inibendo più tradizioni, pratiche e divinità, mentre la Stregoneria non è niente di tutto questo, seppur oggi si pensi sia così per via del conformismo, del sincretismo storico nato sia per ragion di logica sia per sopravvivenza nel periodo a cavallo tra l’antica religione politeista e l’emergente monoteista.
Non tutte le streghe, in fondo, hanno un culto di appartenenza: sono streghe e questo basta. Ma c’è una cosa da dire e che credo sia fondamentale, chiunque si avvalga della magia popolare sta, di fatto, praticando stregoneria e non è mai stato così semplice come oggi vogliono farlo apparire.

Portare avanti una pratica stregonica, ha costretto molte donne a lottare duramente nel proprio intimo quotidiano per far si che tutto ciò che è giunto a noi, oggi, potesse rimanere in qualche modo in vita, tramandandolo nelle generazioni.
Questa forza e questo orgoglio differenza totalmente la Strega da tutto il resto.
La Stregoneria rende umili e sicuri, lucidi e senza credenze, che implicano una verità, e la verità assoluta in natura non esiste.
La Strega sa che nulla è semplice, molto è raggiungibile e tutto è innato.
Raggiungere questo stato di coscienza ti eleva all’essere Strega o se non fa per te, può essere di certo una fortuna, avere una Strega come Maestra.